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Valverde: una domenica col torrente inzozzato di bianco e tanta amarezza

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Nella mattinata di ieri domenica 21 dicembre il Torrente Verde ha perso la limpidezza delle sue acque e per qualche ora si è colorato di bianco, come era già successo altre volte nelle ultime settimane.

Il deposito di materiale, molto fine, biancastro, sul letto del fiume è ben visibile ancora adesso.

Un assessore comunale ha chiamato l’ARPAL pensando si trattasse di una fuga di cloro dall’acquedotto. (come gia’ successo in passato).

All’arrivo dei tecnici ARPAL,  già alcuni abitanti si erano  accertati che lo scarico non proveniva dall’acquedotto, bensi’ dal  Cantiere del  Terzo Valico di Cravasco.

Ben presto anche i tecnici ARPAL si accorgono che l’acquedotto non ha nulla a che vedere con l’anomalo colore del Torrente e si dirigono verso il cantiere dell’imbocco della galleria Cravasco.

Entrano in cantiere e fanno alcuni prelievi, intanto sono passate alcune ore e le acque del fiume sono già tornate lentamente limpide lasciando intravedere sul fondo uno strato anomalo biancastro.

A questo punto, ormai siamo una decina di abitanti della zona ad aspettare all’ingresso del  cantiere, all’uscita dei tecnici ARPAL, chiediamo di poterli accompagnare nel punto dove il tubo di scarico del cantiere riversa il proprio contenuto nel Torrente, per fare i prelievi, sul letto del fiume, a monte e a valle dello scarico. Qui è evidentissimo che qualcosa non va, a monte dello scarico il letto è perfetto, a valle è ricoperto da una coltre limosa biancastra. Prelevare un campione qui incastrerebbe inequivocabilmente l’esecutore dello scarico e le successive analisi del greto del fiume chiarirebbero il contenuto dello stesso.

Ma il responsabile dei tecnici ARPAL, siccome l’unico accesso carrabile è chiuso da un cancello privato, afferma che non ci sono le condizioni di sicurezza per poter accedere allo scarico. Scendere a piedi la riva, oppure risalire a piedi un tratto di alveo non è conforme alle normative di sicurezza per gli operatori e quindi non si puo’ prelevare nessun campione.

Torneranno, chiederanno le chiavi del cancello e prenderanno i campioni da analizzare.

Quando non si sa, gli operatori sono pochi e i lavori a da svolgere invece sono parecchi.

Noi vogliamo ringraziare comunque queste persone che hanno passato buona parte della domenica appresso a questa vicenda e crediamo pure  anche alla sincerità delle obiezioni fatte dal responsabile sulla sicurezza, per quanto ci appaiono, a dir poco, grottesche.

Qualcosa pero’ EVIDENTEMENTE non funziona:

L’ARPAL è l’ente incaricato del controllo ambientale dei cantieri del Terzo Valico.

Lo scarico (l’unico) del cantiere di Cravasco sul fiume è situato in un punto inaccessibile ai tecnici ARPAL.

Non solo, nessuno sapeva dove fosse situato questo scarico e se ve ne fossero altri. Cio’ significa che a 300 metri di galleria scavata nessuno ha mai fatto un controllo sull’uscita dello scarico del cantiere.

Per ora resta L’ENNESIMA riprova che i controlli, quando si parla di Terzo Valico, esistono solo nelle interviste sulle pagine dei giornali durante le campagne elettorali.

Ps : Delle Istituzioni, al cantiere di Cravasco, a parte il Consigliere di minoranza Valentina Armirotti non è arrivato nessuno, né Sindaco, né Vicesindaco, nessuno dell’Osservatorio. Nemmeno l’assessore con delega al Terzo Valico ed ex Sindaco G.Campora: il massimo ultras sui giornali e televisioni dei controlli, a pensarci bene era da andare a prenderlo a casa per un orecchio.

Gruppo Valverde NoTav