Una risposta al di sopra delle più rosee aspettative è stata quella data oggi dal Movimento No Tav – Terzo Valico ad Alessandria. Il capoluogo di provincia non è una piazza del basso Piemonte dove da anni si susseguono manifestazioni con la presenza costante di migliaia di persone, eppure tantissima gente ha scelto di partecipare alla manifestazione contro il conferimento dello smarino del Terzo Valico nelle cave alessandrine di Spinetta e del Cristo e per chiedere per l’ennesima volta lo stop ai lavori di un’opera inutile, costosissima e pericolosa per la salute e l’ambiente.
Oltre mille persone, donne, uomini, anziani e bambini hanno deciso di metterci la faccia e di chiedere alla Sindaca Rita Rossa di rimangiarsi il parere favorevole espresso in conferenza dei servizi oppure dimettersi dal suo incarico di primo cittadino. Non è tollerabile che chi amministra una città decida di svendere la salute dei suoi cittadini in cambio del rifacimento di due marciapiedi e di una strada che oltretutto verrà utilizzata dal Cociv per far passare i suoi camion.
Insieme alle tantissime persone di Alessandria e di Spinetta hanno manifestato i comitati piemontesi No Tav – Terzo Valico, quelli che da anni si battono e riescono ad ostacolare la realizzazione dell’opera, i comitati di base della Valle Bormida, l’associazione Voci della Memoria di Casale Monferrato, tante altre associazioni ambientaliste alessandrine e i consiglieri comunali di opposizione di Alessandria e della Valle Scrivia.
Chi pensava di non avere ripercussioni davanti al rischio che arrivino milioni di metri cubi di smarino contenenti amianto e schiumogeni ad Alessandria dovrà ricredersi, perchè tutte e tutti sono ben consapevoli che basta inalare una sola fibra di amianto per correre il rischio di ammalarsi di mesotelioma, asbestosi o carcinoma polmonare. La scelta della Giunta di Alessandria e dei partiti che la sostengono (Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Moderati) è l’ennesimo tentativo di piegare gli interessi della collettività a quelli degli imprenditori amici finanziatori delle loro campagne elettorali. Tutti conoscono il legame strettissimo che esiste in provincia di Alessandria fra Partito Democratico e Gruppo Gavio (parte del consorzio costruttore che ha versato una tangente di 700.000 Euro per far iniziare i lavori dell’opera) e tutti sanno che dietro la scelta della Giunta di Rita Rossa ci sia anche la necessità di non ostacolare gli “amici imprenditori”. Poco importa se a rischio vi saranno i pozzi da cui attinge l’acquedotto di Alessandria e importantissime falde acquifere, per la Sindaca e suoi amici l’importante è proseguire nella costruzione di un’opera che le popolazioni hanno dimostrato in questi anni di non volere.
Dopo un lungo corteo per le vie della città la manifestazione è terminata davanti al Comune di Alessandria dove è stata ribadita la richiesta di fermare questo scempio. Nessuno si illude che sarà semplice raggiungere l’obiettivo, tutti sanno che oggi si è compiuto solo un primo passo.
Mercoledì 27 maggio l’appuntamento per tutti è alle ore 21 presso il Laboratorio Sociale di via Piave 65 per la riunione del comitato in cui si discuterà come proseguire la lotta. Il giorno dopo, giovedì 28 maggio, Rita Rossa sarà presso il salone della parrocchia di Bettale a Spinetta Marengo per confrontarsi con i cittadini su iniziativa del comitato per Spinetta, una delle realtà che oggi ha partecipato alla manifestazione. Andiamo tutte e tutti a guardare negli occhi e a sentire che cosa ha da dire il nostro Sindaco e a verificare se la grande mobilitazione di oggi è servita a farle cambiare idea. Noi siamo pronti a scommettere sul contrario ma saremmo felici di sbagliarci.
Su radiogold è possibile ascoltare molte interviste realizzate durante il corteo e leggere la nota stampa vomitevole diffusa durante la manifestazione dal Partito Del tondino e del cemento su cui torneremo nei prossimi giorni.