Puntuali come orologi svizzeri, nel giorno in cui il movimento annunciava la marcia popolare di Arquata del 5 Aprile, una squadretta di 4 operai e una ruspa è tornata timidamente ad affacciarsi al cantiere di Radimero dove secondo i piani del Cociv dovrebbe essere portata “la talpa” per lo scavo del tunnel di valico direzione Genova. Come da usanza gli attivisti del comitato arquatese sono andati a vedere cosa stessero facendo dopo lunghi mesi di inattività e, non senza stupore, hanno visto quanto documentiamo in questo articolo con tanto di fotografie e video.
Da uno scavo profondo circa un paio di metri sembrerebbe essere affiorarato qualcosa che noi, non essendo archeologi, non siamo in grado di capire ma che ha stuzzicato la nostra curiosità e preoccupazione. Proviamo però a fare un passo indietro per comprendere da cosa siano stati mossi questi sentimenti. Non esiste probabilmente da decenni ad Arquata e Serravalle scolaresca che non si sia recata in gita scolastica agli scavi dell’area archeologica di Libarna. Oltretutto, proprio recentemente, nel territorio di Arquata è stata rinvenuta la porta Sud della città romana che dista in linea d’aria alcune centinaia di metri dal cantiere di Radimero. Se a questo si aggiunge che nel progetto definitivo del Terzo Valico l’area del cantiere di Radimero è catalogata zona a rischio archeologico alto, crediamo che possa essere condivisibile e compresa da tutti la nostra preoccupazione.
Sia chiaro, per noi potrebbe trattarsi di reperti dell’antica Libarna come di una vecchia cascina priva di valore o del ritrovamento della mitologica Atlantide, anche se gira voce trattasi proprio del ritrovamento della città romana. Si sa, il paese è piccolo e le voci corrono…
Spetta agli enti competenti il dovere di far luce sulla questione e non permettere che magari frettolosamente venga ricoperto tutto o addirittura distrutto qualcosa dal grande valore storico e culturale. Ci piacerebbe che il Comune di Arquata e la Soprintendenza decidessero di prendersi a cuore la questione e pensiamo che il buonsenso vorrebbe che venissero immediatamente fermati i lavori di costruzione del Terzo Valico per permettere di approfondire le ricerche.
Per parte nostra continuiamo a domandarci se per un territorio martoriato dalla crisi la valorizzazione dell’area archeologica di Libarna e il proseguimento dei lavori di ricerca dell’antica città romana non potrebbero rappresentare una straordianaria opportunità. Siamo certi che se non avessimo la classe politica che abbiamo e non fossimo in Italia, questa strada verrebbe percorsa. Da noi invece la miopia della classe politica al potere dopo aver fatto insediare attività produttive che hanno avvelenato il territorio e i cittadini per decenni (basti pensare all’ex Ecolibarna) prosegue pensando che oggi l’opportunità di benessere sia rappresentata dalla costruzione di una ferrovia inutile che ad Arquata e Serravalle porterà esclusivamente problemi e disagi.
E’ anche per sconfiggere questa miopia che il 5 Aprile si torna in piazza a manifestare proprio ad Arquata.
http://www.youtube.com/watch?v=6cY-Dul93tc