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Totò e il terzo valico

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Non è la prima volta che l’immarcescibile Antonio Di Pietro viene dalle nostre parti a rilasciare dichiarazioni sul Terzo Valico, ovviamente in campagna elettorale. Questa volta, visto che il soggetto da votare si chiama Ingroia, e la relativa coalizione è contraria a quest’opera, le sue parole sono di conseguenza:

Le risorse sono poche e in questo momento vanno spese per le emergenze: bisogna far funzionare le grandi realtà metropolitane e pensare ai collegamenti interprovinciali”

Secondo lui in Italia le emergenze sono “il funzionamento” delle grandi realtà metropolitane e i “collegamenti interprovinciali”. Non il lavoro, il dissesto idrogeologico, le bonifiche, le pensioni, i giovani, le scuole, gli ospedali. E ci verrebbe da dire ancora la ricostruzione delle città terremotate, l’emergenza carceri, i beni comuni, i fondi alla cultura…ma l’elenco sarebbe troppo lungo.

E continua: “E poi bisognerà fare una scelta di campo: o quello o la Tav, o puntare su Genova oppure pensare a Barcellona

A Barcellona, caro Di Pietro, ci possiamo giusto pensare, visto che sia portoghesi che spagnoli hanno già rinunciato ad ogni ipotesi di corridoio 5 Lisbona-Kiev. Ma visto che si parla di scelta di campo, vediamo di ripercorrere il dipietro-pensiero sull’alta velocità:

1993, Milano, il pool di Mani Pulite: “Tav è la madre di tutte le tangenti

21 giugno 2006: Di Pietro: “meglio Tav che il ponte sullo stretto” (ANSA)

4 agosto 2006: Di Pietro: “non ci sono i soldi per l’alta velocità. Stop al terzo valico” (IL SECOLO XIX)

31 luglio 2006: Di Pietro: “Tav si farà. Preoccupa il dissenso fine a se stesso” (ANSA)

18 febbraio 2007: Di Pietro: “Tav: il no dei Verdi è una sciocchezza” (ANSA)

20 marzo 2007: Di Pietro: “infrastrutture: uscire da pseudo-ambientalismo” (ANSA)

29 marzo 2008: Di Pietro: “Tav: se si torna indietro Val Susa come il Libano” (ANSA)

23 ottobre 2010: dopo un corteo No Tav da 50.000 persone in Val Susa, l’IDV vota SI’ ad una mozione che ribadisce l’avvio dei lavori.

27 giugno 2011: in un’intervista dichiara (in dipietrese) che “è meglio andare col mulo che col manganello

28 febbraio 2012: “dobbiamo chiederci se bisogna farla proprio in Val di Susa. Perché non pensare al terzo valico di Genova?” (LIBERO)

Oggi infine ad Alessandria l’esatto contrario, nel tentativo di accaparrarsi i voti dei No Tav locali. Quanto tempo passerà prima di sentirci di nuovo dire che il Terzo Valico è indispensabile? Ne riparliamo dopo le elezioni.