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Terzo Valico: Sabato la manifestazione No Tav, intanto la discussione si anima

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

da radiogold

Arquata Scrivia è pronta a ricevere una pacifica invasione, quella dei comitati e cittadini contrari al Terzo Valico, la linea che partirà da Genova per attraversare l’Appennino e arrivare a Novi e Tortona, nei vari centri logistici. L’opera è lunga 53 chilometri, 39 dei quali di gallerie. Contro tutto questo, sabato, dalle 15, si dipanerà un lungo corteo che darà vita a una manifestazione ‘pacifica e festosa, preceduta dai trattori dei coltivatori e poi accompagnata da centinaia di persone dagli adolescenti fino agli ultraottantenni – ha spiegato Claudio Sanita del movimento No Tav‘.
La scelta del luogo della manifestazione, Arquata, non è stata casuale. ‘Arquata è il centro dei lavori del terzo valico ma è anche l’unico ente che ha dichiarato il proprio ‘no’ all’opera’.
L’iniziativa cercherà di riportare all’attenzione di tutti una questione dal grande impatto in provincia, per una serie di ragioni.
‘Partiamo da un presupposto – ha illustrato ancora Sanita. Dicono di voler costruire il Terzo Valico perché il porto di Genova è in sofferenza e di conseguenza servirebbe un nuovo sbocco ferroviario per trasferire le merci nel Basso Piemonte. Se però diamo un’occhiata ai dati di partenza e li confrontiamo con quelli di oggi, notiamo che questa esigenza in realtà non sussiste più. Scopriamo che il porto attualmente movimenta solo il 25-30% dei dati forniti inizialmente, quelli che avrebbero giustificato l’opera e, soprattutto, si scopre che le 5 lineee attualmente esistenti (2 dei Giovi, 2 dietro Savona e la Voltri-Alessandria ndr) sono sottoutilizzate. Quindi la nostra domanda è perché dobbiamo spendere 6 miliardi e 200 milioni per quest’opera, questo è il costo preventivato anche se sappiamo che in Italia questi valori sono poi destinati a lievitare, sapendo che le infrastrutture esistenti non sono sfruttate appieno e avrebbero bisogno solo di piccoli interventi per un impiego migliore? Tutto questo a fronte delle note carenze ferroviarie in tutta la provincia. Problemi che non saranno risolti in nessuna maniera dal Terzo Valico’.
Il popolo No Tav, infine, è preoccupato per le ripercussioni che il Terzo Valico potrà arrecare alle valli della provincia: ‘in Val Lemme, nel 2011 si parlava di investimenti nell’eolico. La Provincia di Alessandria promosse 12 campionamenti per verificare la presenza eventuale di amianto – ha spiegato ancora Claudio Sanita – e ha trovato valori molto superiori ai limiti tabellari. In quel caso tutto si fermò. E’ sconcertante che ora si desideri procedere proprio in quelle aree’.
In piazza, sabato, finiranno tutte queste questioni. Poi ci sono tutte le altre: come la posizione dei partiti politici, oggi ci sarà una conferenza stampa del Partito Democratico, e quella dei sindacati, i quali hanno già dichiarato di non aderire alla manifestazione ad Arquata. L’intento delle tre sigle sindacali è infatti di favorire le opportunità occupazionali che il progetto potrà comportare per i lavoratori locali, senza contrapporsi alla realizzazione dell’opera (trovate l’articolo completo in allegato).
Ora i No Tav, sabato attendono di verificare quale sarà la risposta dei cittadini.