
Anche il secondo dei tre appuntamenti di giugno per il Movimento per la Casa termina con l’ennesimo sfratto bloccato.
Grazie alla numerosa presenza degli attivisti del movimento, Hannah e suo figlio di dieci anni hanno ottenuto un rinvio di cinque mesi.
Qualche tempo fa Hannah, non avendo altro posto dove andare e in mancanza di una proposta delle istituzioni, decide di occupare uno degli innumerevoli alloggi popolari lasciati colpevolmente vuoti e in stato di abbandono.
Il geometra dell’Atc e l’ufficiale giudiziario le propongono in alternativa di farsi ospitare da amici, di rivolgersi al Cissaca (che propone il dormitorio ). Sistemazioni non definitive, non dignitose e temporanee. Le solite minacce di intervento di forza pubblica, le solite frasi “questo è l’ultimo rinvio e dalla prossima volta ve ne dovete andare via”, non ci spaventano perché sappiamo di essere dalla parte giusta, a difesa dei più deboli e delle persone in difficoltà.
In questa nuova ondata istituzionale di razzismo, omofobia e paura del diverso, il Movimento Per la Casa rimane ancorato ai suoi principi e continua attraverso l’organizzazione a garantire un tetto sopra la testa di tutte quelle persone che rischiano di finire in mezzo alla strada.
Movimento Per la Casa