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Salini batte cassa a Renzi per il Terzo Valico

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Pietro Salini, amministratore delegato della Salini – Impregilo a capo del consorzio Cociv, ha rilasciato nei giorni scorsi una dichiarazione all’agenzia di stampa ASCA che dovrebbe far riflettere più di qualche sostenitore della realizzazione del Terzo Valico. Il boss del Cociv ha dichiarato: “…Bene lo Sblocca Italia, e’ un buon segnale per far ripartire il Paese, ma i fondi previsti per il Terzo Valico non sono sufficienti…” e ha poi rincarato la dose: “…Ci aspettiamo che a questo segnale importante segua poi nella Legge di stabilita’ quello che serve per realizzarlo effettivamente…”. In un colpo solo è riuscito a dar ragione ben due volte ai No Tav – Terzo Valico. La prima sostenendo che l’opera ha ricevuto le briciole dal tanto annunciato Sblocca Italia, la seconda che per realizzare veramente la nuova linea ferroviaria servono bel altre risorse che ad oggi non ci sono. Il movimento lo denuncia da anni che dei finanziamenti per terminare l’opera non vi è nessuna certezza e il Terzo Valico rischia di diventare un nuovo simbolo dei tanti sprechi in salsa italica. Ovviamente la Salini – Impregilo non si fa nessuno scrupolo a devastare porzioni di territorio nonostante sia a conoscenza dell’incertezza che regna su tutta l’operazione. D’altronde cosa aspettarsi da chi al pari di tutte le multinazionali dell’edilizia è totalmente privo di etica come ben testimoniano gli affari del gruppo Salini in Etiopia?

Proprio ieri in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano il pentito dei casalesi Vassallo ha nuovamente tirato in ballo Impregilo nella triste vicenda dei rifiuti tossici campani che hanno avvelenato ampie porzioni di territorio. Il lunghissimo curriculum delle vicende giudiziarie dei costruttori del Terzo Valico sembra non avere mai fine.

Davanti a questo è sempre più intollerabile la complicità dei Sindaci e della classe politica e sindacale che sostiene la realizzazione di un’opera costosissima per cui non è mai stato presentato uno studio sul rapporto costi benefici, devastante per il territorio e per la salute di tutti i cittadini. Purtroppo in questo paese non c’è più nulla di cui stupirsi e solo la lotta dei cittadini che si organizzano in movimento popolare rappresenta l’argine a un capitalismo predone che vuole fare dei territori luoghi di conquista nel nome del loro profitto privato e nel totale disprezzo del bene comune.

Vedremo nei prossimi mesi se le compatibilità di bilancio permetteranno a Matteo Renzi di rispondere positivamente all’appello dell’amico Pietro Salini. I due nei giorni scorsi si sono incontrati e Salini è tornato alla carica chiedendo di riaprire il capitolo della costruzione del Ponte sullo stretto di Messina, un’altra grande opera dai costi esorbitanti utile esclusivamente alle tasche dei soliti noti. Lo capiremo nei prossimi mesi con la consapevolezza che la prossima legge di stabilità potrebbe dare nuovo ossigeno al Cociv o decretare di fatto il blocco dei cantieri. Ad oggi l’unica certezza è che il movimento continuerà a fare la propria parte e Cociv dovrà continuare a fare i conti con la legittima resistenza dei cittadini.