Indietro

Raccolta fondi per Brahim, operaio precipitato da un’impalcatura

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Nelle ultime settimane Alessandria ha contribuito non poco ad aumentare le statistiche legate agli incidenti sul lavoro; a partire dal dipendente di Amag Mobilità – rimasto schiacciato tra due mezzi il 13 Settembre scorso e deceduto pochi giorni fa in ospedale – fino ad arrivare al grave incidente avvenuto in Via Montegrappa la mattina del 1 ottobre che ha causato la morte di un operaio e il ferimento grave di un altro a causa della caduta da un’impalcatura. Gli omicidi sul lavoro, che i giornali continuano a definire impropriamente con il termine “tragedie”, sono una delle conseguenze dirette di un sistema economico e politico che mira esclusivamente al profitto, relegando all’angolo i diritti, risparmiando sulle misure di sicurezza e costringendo le persone ad accettare impieghi non tutelati, pericolosi, malpagati e senza garanzie di futuro.

In Italia si stima in media tre morti al giorno sul lavoro e oltre un milione di infortuni all’anno. Raramente manager e imprenditori compaiono nei lunghi elenchi delle statistiche; sono i lavori più umili, spesso in nero, senza assicurazioni e tutele di alcun tipo a provocare morti e feriti. Statistiche dietro cui vi sono donne e uomini in carne ed ossa come Brahim, l’operaio caduto dall’impalcatura in via Montegrappa e miracolosamente sopravvissuto all’impatto. Brahim è un amico, un compagno di strada e di lotta che da anni cammina al nostro fianco e si trova attualmente ricoverato in terapia intensiva a lottare per sopravvivere, in quello stesso ospedale da cui meno di un mese fa è uscito con il sorriso e con il suo secondogenito tra le braccia.

Brahim è un padre di famiglia che lotta per difendere i propri figli e costruire per loro un futuro migliore, è un ex dipendente dell’Interporto di Rivalta Scrivia, lasciato a casa pochi mesi fa nonostante la battaglia sindacale a cui ha preso parte insieme ai compagni del Si Cobas. E’ un uomo che di fronte alla crisi e alla povertà ha scelto di non abbassare la testa e partecipare, insieme alle altre famiglie organizzate con il Movimento per la Casa, all’occupazione dei palazzi del demanio abbandonati in Via Brodolini, in cui oggi vive insieme alla moglie e ai due figli piccoli.

Per non condannare la propria famiglia alla fame Brahim ha accettato, come molti altri, uno dei tanti lavori pericolosi e malpagati con cui ditte senza scrupoli sfruttano e ricattano persone in difficoltà.

Questa triste vicenda dà ancora una volta l’idea di come la crisi che attraversa la società tutta continui a riversarsi e a colpire sempre e solo le fasce più deboli, come siano loro a pagare il prezzo anche tragico di politiche nazionali e internazionali che hanno come unico dogma quello della difesa degli interessi alti, del profitto per il profitto.

Ma la storia di Brahim ci parla anche della dignità di chi, percorrendo una strada costruita in comune, decide di non abbassare la testa e riprendersi dal basso il futuro e la speranza in un mondo migliore in cui vivere e in cui far crescere i propri figli.

Siamo certi di riabbracciare presto Brahim ad un picchetto antisfratto, siamo sicuri che chi è abituato a lottare lo farà con ancora maggior forza per tornare a casa dai propri affetti.

Per chi desiderasse portare la propria solidarietà a Brahim e aiutare la famiglia in questo momento difficile, invitiamo tutti a partecipare all’aperitivo di raccolta fondi che si terrà sabato 8 ottobre dalle ore 18 al Crocevia, in Via Casalcermelli 49/c in zona Cristo ad Alessandria.

Per chi invece volesse fare una donazione tramite bonifico è possibile farlo all’IBAN IT73R0359901899050188528149 intestato all’associazione Welcome con causale “Per Brahim”.

Movimento per la Casa Alessandria