Indietro

Quelli che vogliono fermare il Terzo Valico (per quindici giorni)

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

I senatori alessandrini Borioli e Fornaro insieme al senatore macchietta Esposito, nella foto ritratto con le armi improprie che utilizzerà per raggiungere lo scopo, chiedono ufficialmente attraverso un comunicato stampa di fermare l’inizio dei lavori di scavo all’ex foro pilota di Voltaggio, calendarizzati, secondo i mezzi di informazione mainstream, per il 10 Settembre. Sia chiaro, chiedono di fermarsi per qualche settimana, giusto il tempo di finire gli studi sulla presenza di amianto, raccontare alla popolazione che l’amianto c’è ma bisogna stare tranquilli visto che loro tutte le mattine lo mangiano per colazione e provare a prendersi qualche merito davanti  agli abitanti  della Vallemme.

Sarebbe davvero strano che i tre leggendari cavalieri Sì Tav si espongano in siffatta maniera senza aver già avuto dal loro collega di partito, il compagno Ministro all’Ambiente Orlando, ampie rassicurazioni sul fatto che arriverà lo stop, considerato che sempre per quel giorno è convocata a Torino la conferenza dei servizi per discutere il piano cave.

Se a questo si aggiunge che lo stop è stato chiesto anche dalla Regione Piemonte e dai fantocci in fascia tricolore, firmatari della famosa moratoria ormai sparita perfino dalle cronache dei giornalisti che ne hanno decantato per mesi la magnificenza, è altamente probabile che la richiesta venga esaudita.

Peccato però, sarebbe stato bello vedere il vigile di Voltaggio mandato dal Sindaco Repetto a fermare gli scavi (lo disse lui pubblicamente che avrebbe bloccato i lavori col suo unico vigile nel caso ci fosse presenza di amianto, cosa ormai peraltro certa) oppure vedere i picchetti dei Sindaci firmatari di moratoria per impedire agli operai di entrare nel cantiere (lo dissero loro che senza una risposta positiva alla moratoria avrebbero bloccato i lavori).

Lo sanno tutti che quel cantiere, così come gli altri in programma in Piemonte, sono al palo perchè da quasi due anni il movimento popolare macina consensi e ne ha impedito di fatto fino ad oggi l’apertura. Traspare anche dalle loro parole quando scrivono che servirebbe evitare esibizioni muscolari per non rischiare di provocare una grave compromissione dei rapporti con il territorio, alimentare la tensione e mantenere un clima accettabile il più possibile non conflittuale con le popolazioni (speranza vana cari i nostri senatori).

L’esperienza di cui parlano all’inizio del comunicato dovrebbe ormai avergli insegnato che farebbero meglio ad evitare che si crei una nuova “piccola” valsusa in basso Piemonte e per farlo l’unica possibilità che hanno è di rinunciare alla costruzione dell’opera.

Borioli e Fornaro dovrebbero chiederlo ad Esposito, uno talmente amato che in Valsusa non può nemmeno mettere piede se non protetto dalle forze dell’ordine.

Il testo del comunicato:

TERZO VALICO: “IL MINISTRO INTERVENGA PER BLOCCARE I LAVORI. IL COCIV TERMINI GLI APPROFONDIMENTI GEOGNOSTICI SENZA ESIBIZIONI MUSCOLARI CHE ALIMENTANO SOLO TENSIONE”.

Evidentemente l’esperienza non è un requisito richiesto ai ‘nominati’ dal Governo. Il Terzo Valico è un’opera fondamentale e il PD si è battuto per la conferma dei finanziamenti e per l’avvio dei lavori. Tuttavia, l’annunciato avvio dei lavori di scavo per il Terzo Valico da parte del COCIV, che peraltro ne sta facendo in questi giorni oggetto di un’inopportuna “esibizione muscolare” verso le comunità locali attraverso gli organi di stampa, rischia di provocare una grave compromissione dei rapporti con il territorio, stante il mancato completamento degli approfondimenti geognostici e procedurali, richiesti non solo dalle amministrazioni territoriali a garanzia della salute delle popolazioni e della tutela dell’ambiente, ma dalla stessa Regione Piemonte. La scelta del Commissario Walter Lupi è inaccettabile perché, prescindendo dal confronto con le amministrazioni locali e i Parlamentari del territorio si finisce con alimentare la tensione senza garantire il regolare percorso di realizzazione dell’infrastruttura.

È perciò fondamentale che il Ministro dell’ambiente Andrea Orlando intervenga direttamente per congelare gli effetti dell’autorizzazione rilasciata al general contractor e disporre l’accoglimento della richiesta in tal senso avanzata dai sindaci, spiegando al Commissario Lupi che è stato nominato non per prendere decisioni con se stesso ma per contribuire a costruire un clima collaborativi tra tutti i soggetti interessati. Tale richiesta non muove certo dall’opposizione all’opera, ma dalla volontà di concorrere a una sua corretta realizzazione in un clima il più possibile non conflittuale con le popolazioni. Secondo quanto affermano i tecnici locali, si tratterebbe in sostanza di attendere qualche settimana.

Sarebbe perciò paradossale che, a causa della sottovalutazione da parte di talune strutture tecniche ministeriali nel valutare la delicatezza della situazione e la complessità del rapporto tra realizzazione dell’opera e mantenimento di un clima accettabile intorno ad essa, si compromettessero gli sforzi che, anche come Parlamentari, stiamo facendo affinché tutto proceda per il meglio. Confidiamo perciò che la situazione possa essere dipanata in virtù di un autorevole e necessario intervento politico.

Sen. Daniele BORIOLI
Sen. Stefano ESPOSITO
Sen. Federico FORNARO
Parlamentari PD