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Prosegue il mistero sui resti dell’antica Libarna ritrovati a Radimero

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Guardate la galleria fotografica sotto riportata scattata il 16 Aprile nei pressi dello scavo archeologico interno al cantiere del Terzo Valico di Radimero ad Arquata.

Come noterete una parte dei reperti archeologici ritrovati, con tutta probabilità resti dell’antica Libarna, sono stati rimossi e accatastati sul bordo dell’area di cantiere. In questa foto è possibile vedere dove si trovavano prima della rimozione, mentre nella galleria fotografica è possibile vedere la situazione per come si presenta oggi.

Ora, come abbiamo già ripetuto più volte, non siamo archeologi e non abbiamo le competenze adeguate per trarre alcun tipo di conclusione. Ma, purtroppo, siamo cittadini e al pari di altri cittadini siamo convinti di avere il diritto di sapere che cosa stia succedendo. Non una parola dalla Soprintendenza per i Beni Acheologici che ad oggi deve ancora confermare se trattasi dell’antica Libarna, come in via ufficiosa tutti sanno, o del ritrovamento di Atlantide. Suvvia, quattro righe di comunicato stampa per fare chiarezza sulla vicenda, non sarebbero un grande sforzo. Da parte dell’amministrazione comunale arquatese silenzio di tomba, come avviene ormai da parecchio tempo su qualsiasi cosa riguardi il Terzo Valico. Chi va con lo zoppo impara a zoppicare e chi va con Mallarino come il Sindaco Spineto impara a tacere e non interferire.

Di sicuro, dopo aver assistito ad oltre un mese di lavoro intorno a quelle pietre, vederle oggi buttate in un angolo a casaccio lascia quantomeno perplessi. Quale sarà la prossima destinazione dei reperti? Ogni risposta è lecita in assenza della minima presa di posizione da parte delle istituzioni preposte. Finiranno in qualche magazzino della Soprintendenza, nella collezione privata del signor Rossi o direttamente nel bidone della spazzatura di Moriassi? Nessuno è in grado di dirlo ma a noi, come già avevamo scritto, resta il dubbio che di quelle pietre ci si debba sbarazzare il prima possibile per non intralciare “il progresso” rappresentato dalla devastazione del Terzo Valico. Provate a pensare solamente che se non fosse stato questo sito a svelare dei ritrovamenti ad oggi, probabilmente, nessuno ne sarebbe a conoscenza.

In un’altra parte del cantiere vi sono stati altri ritrovamenti che sempre in via ufficiosa sembrerebbero essere i resti di un antico forno. Anche loro sono destinati a sparire in fretta e furia senza che venga fornita alcuna spiegazione?

I Sindaci avevano promesso T R A S P A R E N Z A  intorno ai lavori del Terzo Valico, ma come sempre le loro promesse valgono meno di zero.