Crediamo che coltivare la dimensione collettiva in queste settimane di isolamento che, per certi versi, può diventare alienazione dalla realtà sia una forma fondamentale di resistenza a cui nessun* dovrebbe rinunciare. Per questo, sabato 11 aprile, ci siamo date appuntamento sul web, l’unico strumento di cui ora disponiamo per incontraci, per il terzo appuntamento di #nonseisola, una serie di call aperte per discutere e confrontarsi sul presente immaginando le lotte dell’imminente futuro.
Come spesso accade nella pratica femminista, il partire da sé e dal proprio vissuto si rivela prezioso per leggere gli eventi in chiave politica e attraverso una prospettiva di genere.
Ci è sempre più chiaro che la crisi sanitaria dovuta alla diffusione di Covid-19 farà presto largo ad una crisi economica e sociale che non potrà essere affrontata con l’attuale sistema di welfare, parziale e inadeguato anche in epoca pre Covid.
Il capitalismo neoliberista sfrenato è il burattinaio che ha mosso i fili dei fantocci oggi colpevoli di aver messo a rischio la salute di tutte e tutti, a colpi di tagli alla sanità e sfruttamento delle persone in nome del profitto. Dobbiamo essere capaci di tagliare quei fili per non permettere che il ritorno alla normalità sia una mera conservazione dello stato pre esistente, già profondamente ingiusto e diseguale.
Occorre individuare nuovi strumenti di liberazione che abbraccino tutta la popolazione senza distinzioni. Il welfare post pandemia dovrà necessariamente prevedere un reddito universale incondizionato e slegato dal lavoro perchè la salute non possa più essere barattata con un posto di lavoro, perchè il benessere psicofisico di una persona non sia mai più sotto ricatto.
Tra qualche settimana, riapriremo le porte delle nostre case e ne usciremo cambiate, segnate dalle paure che abbiamo imparato a riconoscere e controllare, provate dal carico che alcune hanno dovuto sostenere più di altre.
Ne usciremo, però, ancora più consapevoli delle ingiustizie che questa crisi ha solo reso più evidenti pronte a proseguire il cammino che, insieme, abbiamo tracciato attraverso la relazione e il confronto.
Sapremo di non essere sole, ma nodi di una rete che avvolge i quattro angoli del globo, onde di una marea inarrestabile e determinata.