Pubblichiamo due comunicati stampa inerenti la questione cave connesse alla realizzazione del Terzo Valico. Il primo è del comitato No Tav – Terzo Valico di Tortona sulla questione Montemerla, il secondo è del comitato Autogestito No Terzo Valico della Valle Bormida sulla questione Cascina Borio di Sezzadio.
Comitato No Tav Terzo Valico Tortona su montemerla
Appreso del tira e molla tra Regione Piemonte e Provincia di Alessandria sull’utilizzo della Cava in zona Montemerla a Tortona, facciamo alcune considerazioni: intanto viene da ridere (risate amare, ovviamente) a vedere come la Provincia di Alessandria sostenga tutto ed il contrario di tutto..l’area è in zona esondabile, per questo la stessa Provincia negò autorizzazione ai lavori di una certa ditta Scilla e per questo pende ricorso al Tar della medesima..atteso pronunciamento in febbraio, pare..
Viene però superato il rischio esondabilità del Grue con la creazione di “un piccolo argine” (sempre Provincia di Alessandria, sic!) quando si tratta di lavori del Cociv per la realizzazione del Terzo Valico…siccome al ridicolo non c’è mai fine, la Regione Piemonte finge di bacchettare la Provincia e prende tempo, dichiarando che non sono ancora superate le criticità legate all’esondabilità dell’area…
Lo scopo del triste balletto? O, meglio, della beffa? Presto detto:
1) vista la forte ed efficace attività di controinformazione del Comitato No Tav Terzo Valico Tortona in merito, visto il successo della raccolta firme contro cave camion e terzo valico che prosegue a ritmi intensi in città, vista l’enorme preoccupazione della gente..si prende tempo e si rimanda la decisione su questa cava…giusto il tempo di far passare il periodo elettorale..magari ai sostenitori del terzo valico, sostenitori bipartisan , per non parlare del Sindaco Berutti e dei suoi soci, fa comodo non parlarne per qualche mese..viste le reazioni dei cittadini, arrabbiati e preoccupatissimi…
2) parliamo solo della Montemerla, come se tutte le altre cave non esistessero,come se il problema non fosse il Terzo Valico in sè, come se il nodo fosse solo quello..così magari, se la gente ha il sentore che potrebbe essere eliminata dal progetto..l’opposizione all’opera si smonta. Forse.
Spiacenti per Lorsignori, noi non ci caschiamo e crediamo CHE NON CI CASCHERANNO NEANCHE I CITTADINI TORTONESI.
Viviamo in una città umiliata e soffocata da cemento e polveri sottili, con l’inquinamento alle stelle, con la qualità dell’aria e dell’acqua tra le più preoccupanti d’Italia..viviamo in una città in cui l’aspetto del territorio e l’urbanistica li decidono le mafie, dove i siti di deposito degli scavi del Terzo Valico saranno probabilmente anche usati per depositare rifiuti tossici dalla ‘ndrangheta..
No Signori, noi non ci caschiamo. Continuate pure a parlare di Montemerla si o no, ad assicurarci che l’amianto non c’è (ma come, dove è andata a cercare l’Arpa?negli stessi posti dove lo aveva invece trovato ai tempi dei rilievi per l’Enel Green Power?stessi posti interessati dalla costruzione del Terzo Valico, linea alta velocità Genova-Tortona..ah ma allora contraddire se stessi è un vizio!!)..non crediamo ad una sola parola. Tutto quello che verrà depositato, in qualsiasi zona nel suolo impoverito da queste parti, andrà molto probabilmente direttamente in falda. Quindi: lo berremo, lo mangeremo, lo respireremo.
Continueremo a chieder conto ad Amministrazioni ed Enti Pubblici (che dovrebbero essere i primi tutori della salute pubblica) perchè è giusto e doveroso..ma noi, indipendentemente da loro e senza delegare a nessuno, abbiamo già scelto di agire. Agire ora, subito, contrapponendoci anche con i nostri corpi alla realizzazione di un’opera folle ed inutile, paradigma della democrazia negata e dello scempio del territorio.
Invitiamo tutti i tortonesi e tutti coloro che abitano queste terre non solo a firmare la nostra petizione popolare, ma anche ad unirsi a noi nella mobilitazione: a partire da sabato 18 gennaio, quando con gli altri comitati del Movimento No Tav Terzo Valico e con la gente delle vallate interessate dall’opera, ci recheremo a Voltaggio per bloccare il cantiere del Terzo Valico. Montemerla o non Montemerla. Perchè noi non contestiamo solo tutte le cave, ma l’opera in sè ed il fatto che gli interessi dei pochi soliti noti prevalgano su quelli di tutti.
COMITATO NO TAV TERZO VALICO TORTONA
Discarica di Sezzadio e lotta No Tav
Era di quest’estate la notizia che la discarica di Cascina Borio a Sezzadio (AL) veniva classificata non idonea a ricevere lo smarino (ossia la terra di escavazione) derivato dai lavori per l’alta velocità del Terzo Valico, perchè la falda acquifera sottostante può soddisfare le esigenze di acqua di tutto il basso Piemonte. Questo diniego ha posto in serie difficoltà sia il COCIV (il consorzio per l’alta velocità facente capo all’Impregilo S.p.A.) che la ditta Riccoboni, multinazionale dei rifiuti che da più di un anno cerca di rendere operativa la suddetta discarica. Togliendo Cascina Borio, al COCIV era saltato il “piano cave” perchè con i suoi 900.000 metri cubi previsti era divenuta uno dei siti più grandi per lo stoccaggio dello smarino e le eventuali altre cave individuate in sostituzione non erano in grado di supplire a tale portata. Ed era andata male pure alla Riccoboni perchè, non avendo ancora ottenuto alcun permesso per la discarica, si vedeva negare la possibilità di renderla operativa con il COCIV attraverso la formula della “pubblica utilità” (ossia la formula ipocrita tramite la quale lo stato impone grandi opere e nocività varie nonostante l’opposizione delle popolazioni). In Val Bormida l’opposizione alla discarica ha più volte bloccato la suddetta multinazionale soprattutto contrastando i suoi referenti istituzionali sia a livello comunale che provinciale. Ricordiamo infatti che la caduta, a furor di popolo, del sindaco leghista di Sezzadio Pierluigi Arnera e l’irruzione all’interno la sede della Provincia durante la Conferenza dei Servizi avvenuta lo scorso novembre ad Alessandria sono stati due momenti salienti di questa lotta. Ma, come per miracolo (di Natale, giustappunto), a dicembre Cascina Borio è stata reinserita nel piano-cave del Terzo Valico. Infatti il 23 dicembre si è riunita la Giunta Regionale e con soli sette assessori presenti (su tredici previsti) e di cui cinque leghisti, ha deliberato in tal senso. Gli effetti nefasti dell’alta velocità, in Val Bormida escono dalla porta per rientrare dalla finestra. Sbaglia chi pensa che l’opposizione alla discarica non c’entri nulla con la battaglia contro il TAV, infatti è proprio attraverso il COCIV che, in ogni caso, la Riccoboni può ottenere la “variante stradale” che le permetterebbe di avere gli agognati permessi per iniziare a depositare rifiuti contenenti sostanze nocive ed altamente inquinanti. E’ tempo quindi che la Val Bormida prenda coscienza che la lotta contro la discarica passa obbligatoriamente attraverso quella contro il Terzo Valico: sono due facce della stessa medaglia. Stessi gli attori interessati, stessi gli interessi economici e stesse le nocività che impatteranno l’intera provincia di Alessandria. Inutile quindi che alcuni amministratori locali si straccino le vesti e giurino, o spergiurino, che essere contrari alla discarica di Sezzadio non significa essere contrari all’alta velocità perchè gli interessi in gioco sono stati smascherati da tempo. Lottare contro le discariche significa anche lottare contro il Terzo Valico (per quel che riguarda il nostro territorio) e questa lotta deve connettersi obbligatoriamente a quella ventennale della Valsusa contro il TAV: non possiamo più tollerare che la nostra regione sia terra di conquista di speculatori senza scrupoli che vogliono avvelenare i luoghi che amiamo ed in cui viviamo. Che si uniscano le forze e le lotte, solo in questo modo potremo fermarli e ribadire la volontà popolare di poter salvaguardare le nostre vite ed i nostri territori dalle nocività che ci vogliono imporre in nome del profitto di pochi a scapito della salute di tutti.
Comitato Autogestito No Terzo Valico