Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una lettrice riguardo l’assemblea pubblica di giovedì scorso a Novi Ligure:
Giovedì 15 Maggio, al dopolavoro ferroviario, organizzato dal comitato No Tav di Novi Ligure, abbiamo assistito in tanti, ma veramente tanti, di tutte le estrazioni sociali e ideologie politiche, candidati sindaci, candidati di lista, sindacalisti e persone comuni ma con una mente aperta e attenta (oltre naturalmente a “osservatori”) ad una conferenza sulle infiltrazioni mafiose nel novese e in aziende operanti a Novi.
Ovviamente essendo argomenti derivati da indagini ufficiali non ci può essere smentita, ma quello che mi ha colpita è stato che mentre il signor Bellotti e il signor Abbondanza, testimoni in processi tutt’ora in corso, raccontavano i fatti sopra descritti, in tante facce si leggeva sconcerto, diffidenza e tanta voglia di non credere, perché è difficile renderci conto quanto la nostra vita giornaliera sia influenzata da eventi che per una forma di difesa vogliamo pensare lontani da noi.
Io invece credo che la conoscenza e la consapevolezza ci aiutino a fare chiarezza ed a relazionarci meglio con la città e le persone che frequentiamo. Qualcuno penserà che, essendo contro il terzo valico, io non sia obiettiva: può essere, ma io amo la città che mi dà da vivere e non posso pensare che tante risorse umane vadano sprecate o incentivate ad andarsene perché i soldi di tutti vengono dispersi in mille rivoli anziché essere usati per creare soluzioni idonee ad un rilancio del territorio e quindi del lavoro e di tutto ciò che ad esso è collegato.
Un complimento a tutti gli organizzatori che tra mille difficoltà sono riusciti comunque a creare un evento che ha reso consapevoli tantissime persone.
Marisa Pietrozotto