Anche oggi il Movimento Per la Casa è riuscito a impedire l’esecuzione di uno sfratto continuando a dimostrare che con l’auto organizzazione si può sopperire alle inefficienze delle amministrazioni.
Quest’oggi Mouludi, sua moglie e i loro tre figli minori hanno ottenuto un rinvio di un mese. Un tempo ridicolo per provare a trovare una nuova sistemazione.
Una giornata intensa che ha visto ancora una volta la tenacia e la resistenza degli attivisti del movimento che hanno atteso l’arrivo dell’ ufficiale giudiziario per oltre 6 ore. Va detto che la famiglia di Mouludi è in lista d’attesa per una casa popolare e casa di emergenza da tempo ma questo, a quanto pare, non è un problema nè dell’ufficiale nè dell’avvocato del proprietario di casa che dicono di svolgere semplicemente il loro lavoro. Sarebbe senza dubbio un problema del Comune che, però, come ormai sappiamo è sempre assente nei momenti del bisogno. Si sta tentando di sbattere una famiglia in mezzo alla strada e nessuno si assume la responsabilità di ciò, tenuto anche conto che alla famiglia in questione è stata riconosciuta morosità incolpevole dal giudice. A questo si aggiungono i commenti razzisti e xenofobi di ufficiale, fabbro incaricato e avvocato del tipo: “Si tutelano solo i LORO diritti”, “questo è razzismo al contrario”, “loro sono stati accolti e non se ne possono approfittare”.
In conclusione, le chiacchiere stanno a zero, lo sfratto è stato rimandato, l’assessore alle Politiche Abitative continua a non fare il suo lavoro e il Movimento Per la Casa prosegue il suo percorso.
Movimento per la Casa
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L’estate del Movimento per la Casa inizia con tre sfratti bloccati
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- Autore Laboratorio Sociale
- Pubblicato il 26 Giugno 2018