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Le ruspe del Cociv abbattono un palazzo a Pontedecimo

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Il palazzo di Pontedecimo, in via Pieve di Cadore, dopo mesi di rinvii è stato abbattuto lo scorso fine settimana.
Per due giorni Pontedecimo ha vissuto in uno stato surreale di assedio militare: centinaia di Poliziotti e Carabinieri, blindati, decine di agenti della DIGOS, e poi decine di Vigili ad ogni incrocio per cercare di limitare gli ingorghi che, puntualmente e nonostante fosse il fine settimana, si son verificati. Un piccolo assaggio di cosa significa il Terzo Valico. Semplicemente per abbattere un palazzo, costi altissimi di ordine pubblico che si vanno a sommare a quelli dell’opera in se, il tutto ovviamente a carico della cittadinanza. Lo spettacolo che c’è stato a Pontedecimo intorno all’abbattimento del palazzo è un qualcosa che offende, tocca dentro e fa salire la rabbia, uno stimolo in più per andare avanti in una battaglia che durerà a lungo e che è solo all’inizio.

Pubblichiamo alcune foto dell’abbattimento di Massimo Sorlino, il testo di due volantini distribuiti alla cittadinanza e un comunicato stampa.

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Oggi assistiamo alla demolizione di una palazzina nel pieno di Pontedecimo, piccolo assaggio dei possibili disagi futuri legati all’interminabile costruzione del Terzo Valico. Per un’opera priva di pubblica utilità le caste di questo Paese hanno intenzione di spendere, ad oggi, 6.200.000.000 (6,2 MILIARDI) di euro pubblici. Costi che, se guardiamo alle dinamiche che hanno caratterizzato le precedenti costruzioni di linee ad Alta Velocità in Italia, sono destinati almeno a quadruplicarsi a consuntivo. STANNO CERCANDO QUESTI SOLDI

DEMOLENDO IL LAVORO E IL SISTEMA PENSIONISTICO

creando disoccupazione nei settori di utilità sociale, precarizzando il reddito, soprattutto dei giovani, innalzando ulteriormente l’età pensionabile, impoverendo pensioni e ammortizzatori sociali, assecondando il processo di contrazione dei salari reali, indifferenti ai ricatti padronali sui lavoratori e alle delocalizzazioni, accettando di fatto la contrazione del credito bancario alle piccole e medie attività economiche e imponendo nuove tasse;

DEMOLENDO LA SANITA’ PUBBLICA E GRATUITA

ne sono esempi locali l’ennesimo ridimensionamento dell’ospedale Gallino e l’insopportabile e quotidiano affollamento del Pronto Soccorso dell’ospedale di Sampierdarena, rimasto praticamente l’unico presidio d’emergenza per tutta la vallata; oppure i tagli a cui viene continuamente
sottoposto il servizio di trasporto sanitario, sempre più affidato al volontariato dei comuni cittadini; proprio mentre dagli scavi delle nostre colline (quella di via Tecci, ad esempio) verrebbero diffuse nell’aria fibre d’amianto, responsabili di malattie mortali (asbestosi e mesotelioma pleurico);

DEMOLENDO IL TRASPORTO PUBBLICO E IL TRASPORTO MERCI SU FERROVIA

con pesanti tagli al servizio urbano ed extraurbano per i pendolari, con la mancanza di manutenzione ed investimenti sulle linee e sui mezzi esistenti, senza rimediare al continuo calo di utilizzo della ferrovia per spostare le merci e limitando gli spazi di manovra ferroviaria in porto dove molti fasci di binari sono stati già asfaltati, mentre cianciano di sviluppo e corridoi europei;

DEMOLENDO IL TERRITORIO

col consumo di suolo, la cementificazione, la mancanza di messa in sicurezza idrogeologica, principali responsabili delle frane e delle tragedie passate e future in caso di piogge abbondanti;

DEMOLENDO L’ISTRUZIONE, LA CULTURA E LA RICERCA PUBBLICHE

pericolose fucine di teste pensanti e poco asservite, o di un disprezzato benessere spirituale e slegato dai meccanismi del consumo, ma anche incubatori di prodotti e processi produttivi a maggior valore aggiunto, in grado di convertire parte della base della nostra economia, ossia il
settore del cemento, la cui crisi di sovrapproduzione è ormai conclamata. Vogliono imporre quest’opera di demolizione sociale con l’esercito e la polizia, pedine a loro mani che spesso condividono con noi la stessa disastrosa situazione sociale ma non la repressione di cui invece si fanno strumento;

E TU CHE FAI?
HAI ANCORA INTENZIONE DI FARTI TRAVOLGERE DALLE MACERIE?
O DI LOTTARE ATTIVAMENTE PER IMPEDIRE TUTTO CIO’?
LA LOTTA AL TERZO VALICO NON E’ SOLO L’OPPOSIZIONE A UN’OPERA

Comitato no tav terzo valico Pontedecimo e S. Quirico

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…SULL’ABBATTIMENTO DEL PALAZZO DI PONTEDECIMO…

Se all’abbattimento del Palazzo in Via Valverde seguiranno i lavori previsti, la strada di S.Marta sarà allargata in alcuni punti e verrà realizzato un nuovo tratto (tra i ponti ferroviari e le piscine) molto meno “tortuoso” di quello esistente. Finalmente si eseguono opere che migliorano la viabilità si potrebbe tranquillamente pensare..(..anche se opere a “sbalzo” sul fiume restringono ulteriormente  l’alveo e la storia dovrebbe aver insegnato che sarebbe meglio lasciar perdere….).

Ma perché viene fatta questa miglioria alla nostra valle?

Perché, per decenni, dovranno passare i mezzi e i materiali necessari alla realizzazione della nuova linea ferroviaria che vorrebbero realizzare tra Genova e Tortona, il TERZO VALICO.

Un’opera con un costo spropositato, inserita nel quadro generale dell’enorme truffa nazionale dell’ ALTA VELOCITA’: ovunque sia stata realizzata si sono verificati reati di corruzione, frode,  danni ambientali permanenti e irreparabili a fronte di un utilizzo delle linee (laddove ultimate) ben al di sotto delle previsioni iniziali.

Qui vicino a noi il cantiere di Voltaggio, sequestrato a metà degli anni 90 per truffa aggravata ai danni dello Stato (accuse decadute solo grazie alla prescrizione) ha ripreso la sua attività da pochi mesi, senza avere neppure tutte le autorizzazioni, con ditte come la LAURO spa, incriminata questa estate per frode a riguardo dei lavori nella metropolitana di Torino.

Non vogliono migliorare la nostra valle: vedono in essa solo una gigantesca opportunità di guadagno!!!

Alcune opere di miglioramento della viabilità, che aspettiamo da decenni, come il tunnel di Borzoli (venduto in maniera vergognosa sul sito del PD come i primi metri del tunnel ferroviario), sono solo zuccherini da sbandierare per farci poi accettare la pillola (o meglio la supposta) del conto che dovremo pagare.

Con i 700 milioni del primo lotto cosa hanno realizzato?

Perché mancano i soldi per tutto, ma per “loro”, gli stessi del ponte sullo stretto di Messina, dei rifiuti in Campania, della Salerno-Reggio Calabria ecc., i soldi (nostri) ci sono sempre?

Perchè il TERZO VALICO è stato affidato, oltre vent’anni, fa senza gara d’appalto?

Veramente miglioreremo il nostro futuro lasciando realizzare sul nostro territorio un’opera che da decenni si tenta di “far passare”, ma che è sempre stata bocciata da giudizi tecnici negativi di costi-benefici e sbloccata solo da accordi politici?

Perché dobbiamo accettare che ci chiudano l’Ospedale per mancanza di fondi e poi li sprechino in questo modo?

Perché se “il potere appartiene al popolo” (art.1 della Costituzione) le popolazioni non vengono messe nella possibilità di scegliere con quale priorità utilizzare le risorse?

Se le stesse risorse venissero utilizzate per le necessità della popolazione e del territorio potrebbero essere finanziate 25.000 opere da 250.000€ con un ritorno occupazionale che il TERZO VALICO non porterà mai.

Dalle Amministrazioni non vengono indette assemblee pubbliche sull’argomento perché solo se saremo allo scuro delle vere motivazioni che spingono l’opera, riusciranno a realizzare un ottimo guadagno vendendocelo come un ottimo investimento!

Fermarli non significa ostacolare il progresso, pretendere che le nostre risorse vengano utilizzate in maniera trasparente per opere che realmente migliorino la qualità della vita dei cittadini, nel rispetto dei territori, significa imparare dagli errori del passato ed andare avanti: questo è progresso.

Gruppo Valverde NoTav

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Deserto dei tartari a Pontedecimo: è il Terzo Valico

La militarizzazione che Pontedecimo sta vivendo in queste ore e’ significativa del degrado che il Terzo Valico (collegamento ad alta velocita’ ferroviaria Fegino – Tortona di cui non sono finanziate le gallerie dove passerebbe il treno perchè mancano oltre 4,5 miliardi di euro) sta imponendo ai territori, alla politica, alla cultura e all’economia di Liguria e basso Piemonte. Si aggiunge alle decine di denunce che stanno arrivando per le manifestazioni pacifiche di questa estate.

I blindati e i blocchi stradali richiamano gli ambienti del “Deserto dei Tartari”: decine di esponenti delle forze dell’ordine che, invece di contrastare la criminalità organizzata, aspettano improbabili contestazioni.
Nelle coscienze di tutti stanno i soldi sprecati che, invece, potrebbero essere utilizzati per il trasporto pubblico e l’ammodernamento delle linee ferroviarie.

Antonio Bruno, capogruppo Federazione Sinistra Comune di Genova

Davide Ghiglione, capogruppo Federazione Sinistra V Municipio Valpolcevera