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Le cave del Terzo Valico arrivano in Europa

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

La parlamentare europea del M5s Tiziana Beghin ha portato la questione delle cave del Terzo Valico all’attenzione europea attraverso un’interrogazione rivolta alla Commissione Europea. Ringraziamo Tiziana e pubblichiamo il testo completo dell’interrogazione.

Ritombamento di siti estrattivi posti sotto il livello di escursione della falda freatica con terre e rocce da scavo provenienti dal Terzo Valico dei Giovi

Premesso che:

– Il principio di precauzione citato nell’art. 191 del trattato sul funzionamento dell’UE permette di reagire rapidamente di fronte a un potenziale pericolo per la salute umana e l’ambiente.

È la Commissione a conoscenza del fatto che:

1. in Italia è stato previsto, nell’ambito della realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria “Tratta A.V./A.C. Terzo Valico dei Giovi” – legge obiettivo n.443/01, il ritombamento di alcuni siti estrattivi la cui coltivazione è stata effettuata al di sotto del livello di escursione della falda freatica destinata all’alimentazione della popolazione?

2. tali terre e rocce da scavo (c.d. smarino), ancorché considerate come sottoprodotti dalla normativa italiana, risultano tuttavia contaminate da agenti schiumogeni, PVC e o VTR, amianto, dunque potrebbero determinare dei rischi ecotossicologici per la popolazione?

3. a poche centinaia di metri dai siti estrattivi oggetto di conferimento sono ubicati diversi pozzi di acqua potabile appartenenti alla rete di distribuzione idrica urbana della città di Alessandria?

4. Come intende intervenire in questo specifico caso per salvaguardare la salute delle popolazioni interessate ed attuare concretamente la protezione delle acque sotterranee?