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La vendetta della Regione Liguria sui pendolari del Basso Piemonte

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Più volte abbiamo dato conto su questo sito dei tagli continui e indiscriminati ai danni del trasporto pubblico locale. Lo abbiamo fatto per mettere in risalto la contraddizione fra lo stato dei treni usati oggi da tutti i pendolari e il progetto inutile di spendere 6,2 Miliardi di Euro a preventivo per costruire il Terzo Valico. Un treno alta velocità/alta capacità che se mai dovessero riuscire a costruire non verrà mai utilizzato dai pendolari di Tortona, Pozzolo, Novi, Serravalle, Arquata, Ronco, Busalla. Una spesa inutile al tempo di una crisi economica e sociale devastante, utile esclusivamente ad arricchire le tasche degli amici di sempre di Impregilo.

L’ultima novità questa mattina aprendo le pagine dei giornali. Come quasi mai avviene, l’edizione genovese de “Il Secolo XIX” e l’edizione alessandrina de “La Stampa” decidono di aprire con la stessa notizia: un ulteriore taglio ai treni che congiungono Genova con il Basso Piemonte e viceversa.

Dopo che la Regione Piemonte aveva deciso di tagliare molto sui treni interregionali, soprattutto sulle linee di collegamento col ponente ligure, oggi arriva invece questa decisione della Regione Liguria. Una decisione che ha il sapore amaro della vendetta o della ripicca da bambino capriccioso: “visto che tu hai tagliato linee che servivano a me, io taglio linee che servono a te”. E neanche a dirlo a pagare questa contesa fra Regioni travolte dallo scandalo rimborsopoli che si nascondono dietro l’ineluttabilità di eseguire i tagli, sono gli incolpevoli pendolari che già pagano un’infinità per gli abbonamenti a fronte di un servizio scadente.

Sia mai che alla classe politica ligure e piemontese venga in mente di soppesare la differenza fra il risparmio di questo ulteriore taglio di linee pendolari (2 milioni secondo l’Assessore ligure Vesco) e il costo di realizzazione del Terzo Valico (6,2 miliardi). Siamo certi che non succederà, il “democratico” Burlando e il “padano” Cota inseme al “compagno” Vesco e alla “berluschina” Bonino, mai come oggi sono stati uniti nella lotta nel difendere la grande opera e i profitti che ne ricaveranno i loro amichetti di Cociv.

Davanti a questo quadro a tinte fosche anche i nostri amati Sindaci, tutti pronti chi più e chi meno a stracciarsi le vesti se si tratta di difendere il Terzo Valico, sono silenziosi davanti al massacro del trasporto pubblico locale. Mai un sussulto dai signori Doria, Robbiano, Carbone e Spineto (i Sindaci dei Comuni più coinvolti dai tagli), sempre disponibili ad ingoiare tutto in silenzio. D’altronde qui non si tratta di difendere il progresso ma stupidi e vecchi treni pendolari. E poi cosa vogliono sti cittadini, si comprassero un suv e non rompessero le scatole coi treni.

Ancora qualcuno riesce a stupirsi se Comitati No Tav e Associazioni Pendolari indicono insieme assemblee pubbliche di confronto e discussione?