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La risposta di Davide a Panorama di Novi

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Pubblichiamo la risposta inviata dal nostro Davide “Geo” Fossati ad un articolo apparso sul giornale Panorama di Novi.

Buongiorno Direttore,

ho letto con interesse l’articolo pubblicato nell’ultimo numero di Panorama a firma di Dario Ubaldeschi, di cui ricambio la stima, in cui vengono citate più volte alcune mie affermazioni apparse nel recente numero di “Inchiostro Fresco”.

Mi spiace che alcune di queste siano state male interpretate, forse perchè non espresse con la dovuta chiarezza, pertanto, con il suo permesso, vorrei approfittare dell’occasione per farlo attraverso il suo giornale.

Punto primo: è vero, in questi anni il Movimento NoTav Terzo Valico ha scoperchiato parecchie pentole: dal rischio amianto, totalmente ignorato fino a quel momento sia dai progettisti che dagli amministratori, alla comprovata inutilità dell’opera (in ultimo i fondali troppo bassi del porto di Genova per ricevere le tanto sbandierate navi supercargo provenienti da Suez, rispetto a Savona con conseguente potenziamento della Vado-Alessandria), al rischio di infiltrazioni della criminalità (la Lande, ditta operatrice nel basso pieve, nell’assoluta indifferenza degli amministratori, è stata inquisita per legami con la camorra), al disastro ambientale che avrebbe provocato la realizzazione dello Shunt, a quello che provocherà il passaggio dei merci in città. Insomma in questi anni il Movimento ha fatto prima di tutto informazione.

Punto secondo: il Movimento è anche lotta. Si può essere d’accordo o meno sulle forme di lotta che hanno distinto questi quattro anni, dal blocco degli espropri all’abbattimento delle recinzioni, tengo a precisare mai in maniera violenta, sempre a viso scoperto assumendoci ognuno la responsabilità di quello che stava facendo, prendendosi denunce, manganellate e respirando gas lacrimogeni. La decisione di boicottare il Consiglio Comunale è venuta nel momento in cui ci si è resi conto che si sarebbe discusso di decisioni già prese, con la solita scusa che non dipende dagli enti locali ma tutto parte dall’alto. Un’amministrazione che non si preoccupa nemmeno di chi sta lavorando nel proprio comune in primo luogo non si preoccupa della salute e della sicurezza dei cittadini, cosa che dovrebbe essere al primo posto.

Punto terzo: il Referendum. Ha ragione il Geom. Ubaldeschi, esistono vari tipi di NoTav. Ci sono quelli che si battono dall’inizio e ci sono quelli che hanno scoperto l’opera quando hanno detto che gli sarebbe passata in casa. Il riferimento all’astensione non riguardava il Consiglio Comunale, dove non siamo rappresentati, ma il voto stesso. Noi contestiamo l’opera nel suo complesso, per tutte le ragioni che il Geom. Ubaldeschi conosce bene e di cui abbiamo amichevolmente discusso in tante occasioni, spesso trovandoci sulla stessa linea, quindi per noi Shunt o No Shunt non fa differenza.

Punto quarto: Il Movimento è politico. Questo non significa essere legato o fare l’occhiolino a questo o quel partito, ma di fare “politica”, come si faceva un tempo, senza interessi personali (nonostante qualcuno insista con il “chi vi paga?” ) mettendoci impegno e passando le serate a discutere. Non c’è solo il TAV, ma si mette in discussione un sistema di sviluppo basato sulle grandi opere che sottraggono risorse al territorio, all’assetto idrogeologico, al sistema sanitario ecc. ecc. per portare profitto ai soliti noti.

Punto ultimo: Non si preoccupi, non ci trasformeremo in un compagnia folkloristica, ma continueremo la nostra battaglia finché quest’opera (arrivata dopo quattro anni al 9% dei lavori stimati) venga fermata.

Cordiali saluti

Davide Fossati