
Negli ultimi giorni nelle zone interessate dal Terzo Valico c’è stato parecchio da lavorare per i Consigli Comunali. Lunedì a riunirsi è stata Novi, mercoledì Pontecurone. I risultati dei lavori, come era facile prevedere, sono stati opposti, ma andiamo per ordine:
A Novi, in una sala che doveva nei pensieri della giunta essere gremita di cittadini, si è svolta una semi-deserta riunione, spostata di proposito dal 18 al 22 (ma non lo ammetteranno mai) per attendere il risultato del corteo di sabato 20, quando migliaia di persone hanno riempito le strade di Novi e Pozzolo per dire un NO forte e chiaro non solo al Terzo Valico, ma anche alle moratorie, alle compensazioni, agli osservatori. Ovviamente, essendo la manifestazione andata bene, hanno molto elegantemente fatto finta di niente, dopo aver fatto la danza della pioggia e mandato i vigili a spaventare i commercianti. Ma di questo si parlerà più approfonditamente nel prossimo articolo.
All’ordine del giorno, come se non fosse successo niente due giorni prima, tre mozioni sul Terzo Valico. La prima, della sinistra novese, chiedeva il blocco degli espropri. La seconda, dell’IDV, una riscrittura della legge obiettivo che impedisce ai Comuni di modificare le scelte progettuali. La terza, della giunta PD, tesseva le lodi di un’amministrazione attenta ai bisogni dei cittadini e preoccupata per il territorio e la salute.
Ma in quale universo parallelo i novesi hanno visto un’amministrazione anche solo lontanamente interessata alla tutela del territorio? Da dieci anni a questa parte, non si fa altro che stendere il tappeto rosso agli amici di Impregilo. Hanno avuto il coraggio di dire che il progetto, avendolo studiato, non presenta problemi per il Basso Pieve. Hanno fatto di tutto per non far venire a conoscenza i dettagli che il comitato locale va diffondendo ormai da un anno e mezzo, perché a vedere Novi circondata da cave, cantieri e binari, per decine e decine di ettari, è fin troppo chiaro chi difende cosa. L’unico interesse di questa manica di cialtroni, la maggior parte dei quali non si è mai degnata di aprire il progetto per studiarselo, è avere una rotondina qua, un sottopasso là, per far vedere che sono riusciti a portare a casa qualcosa, in vista delle prossime comunali. Dell’altro cemento, e lo spacciano per una vittoria.
Altrettanto prevedibilmente, le posizioni più oscene e ignoranti non hanno minimamente scalfito una maggioranza di centro-sinistra tenuta in piedi per l’ennesima volta dal centro-destra e dalla sinistra “vorrei ma non posso”. Tutti insieme, appassionatamente, tra affari e cadreghe. Come ha scritto qualche giornale, a Novi il vergognoso inciucio è già realtà da un pezzo.
La buona notizia, invece, è che a Pontecurone il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità un ordine del giorno ben più duro del precedente, sollevando dubbi sull’impatto e sull’utilità dell’opera nel suo complesso, arrivando infine a pronunciarsi nettamente contro il Terzo Valico, abbandonando la moratoria e invitando ai lavori della commissione un membro del comitato locale. Un risultato che riposiziona positivamente questa amministrazione finora appiattita sulle posizioni della moratoria. È un risultato ottenuto non per caso, ma grazie all’impegno dei cittadini che hanno fatto capire ai loro rappresentanti che così non andava, hanno costituito un comitato e costruito iniziative sul territorio, venendo ascoltati da un’amministrazione più onesta di altre.
In un modo o nell’altro, la politica locale conferma di guardare con attenzione alle mosse di un movimento che ha assunto dimensioni importanti e non può più essere ignorato.