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La mossa di Fabrizio. Cosa si nasconde dietro le dichiarazioni di Palenzona?

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Una cosa è certa, le recenti dichirazioni di Fabrizio Palenzona sull’inutilità del Terzo Valico hanno fatto molto rumore. I giornali hanno dedicato fiumi di inchiostro alla notizia e come da copione non sono mancate le prese di posizione da parte del mondo politico.

Fabrizio Palenzona, uno dei più potenti banchieri italiani, non parla mai a vanvera e ogni mossa che fa è ampiamente studiata. Il vicepresidente di Unicredit sa anche molto bene quanto sia importante il luogo in cui vengono fatte certe dichiarazioni e non casualmente ha scelto un convegno romano sulle infrastrutture promosso dal gruppo PD della commissione trasporti del Senato. Fabrizio Palenzona sa molto bene che è importante anche davanti a chi vengono dette determinate cose e se dovessimo scommettere punteremmo tutto sul fatto che mentre dalla sua bocca uscivano quelle parole i suoi occhi incrociavano quelli del nuovo Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio. Già perché secondo noi il Terzo Valico c’entra poco o niente con quello che è il vero problema di Palenzona, il Terzo Valico è semplicemente una merce di scambio. Chi segue le vicende legate alla realizzazione della nuova linea ferroviaria sa bene che il Gruppo Gavio di cui Palenzona è espressione ha perso il controllo di Impregilo dopo una guerra fratricida con Pietro Salini. Palenzona è stato anche l’ultimo amministratore delegato di Impregilo prima che i suoi capi capitolassero sotto i fendenti dei costruttori romani. Così della grande torta del Terzo Valico per cui Fabrizio si è tanto speso nei due decenni passati rimangono solo le briciole. Palenzona è un uomo tremendamente pragmatico ed è a conoscenza di come dalle parti di Palazzo Chigi venga tenuto in considerazione Pietro Salini. Essendosi quindi convinto dell’impossibilità di far saltare l’operazione Terzo Valico a favore di altre opere che sarebbero nuovamente potute ricadere sotto l’egida dei suoi capi e avendo valutato che la contropartita della costruzione del nuovo ponte di Alessandria sia piccola cosa rispetto ai guadagni andati in fumo, ha quindi deciso di rilanciare e ha deciso di farlo in un momento particolarmente delicato. Non sarà certamente sfuggito agli attenti osservatori che il nuovo codice degli appalti metterebbe pesantemente a rischio i profitti del Gruppo Gavio che proprio in queste ore sta manifestando sotto la copertura dei loro sindacati di comodo per le strade di Tortona.

E’ per questo che Palenzona ha tirato la sua bordata e da buon politico, fine conoscitore dei meccanismi dei palazzi romani, ha anche già fornito una possibile tregua al Governo Renzi. Quello che Palenzona e il Gruppo Gavio chiedono non è la rinuncia alla costruzione del Terzo Valico ma semplicemente una nuova torta da poter mangiare, rappresentata dai lavori necessari per rendere il porto di Genova competitivo con quello di Rotterdam. E’ qui che rientrerebbe in gioco la mitica Slala che guarda caso è guidata dal tangentista Binasco uomo di fiducia del gruppo Gavio.

Insomma a noi sembra tutto molto semplice. Il gruppo Gavio si è bruciato un sacco di quattrini con la perdita del controllo di Impregilo e il nuovo codice degli appalti potrebbe rappresentare una nuova tegola sui profitti dell’azienda. Visto che il Terzo Valico è direttamente protetto da Renzi per il suo legame di ferro con Salini allora bisogna inventarsi un nuovo grande business in cui poter tornare al tavolo dei commensali, quello del Porto di Genova. Se così non fosse Palenzona minaccia di far saltare il sostegno del territorio che lui controlla palmo a palmo (la classe politica locale è roba sua) ed è in questo senso che vanno interpretate le dichiarazioni dei suoi scudieri Daniele Borioli e Rita Rossa.

Ovviamente tutti sanno e sono convinti davvero che il Terzo Valico non serva a niente, ma questo non è il paese in cui vengono costruite opere in quanto utili ma solo ed esclusivamente per far far profitti a quelle aziende che come contropartita foraggiano la politica e i media. Infatti in nessun media si legge questo nonostante che a tutti gli addetti ai lavori sia ben chiara la partita che si sta giocando in queste ore.