
I comitati no Tav stanno mettendo a punto l’organizzazione della manifestazione del 26 maggio ad Arquata: “saremo in tanti e sarà una manifestazione pacifica”. Ci sarà anche il sindaco Paolo Spineto
Arquata Scrivia diventa luogo simbolo del movimento no tav in Alessandria. Si terrà infatti nella cittadina del basso Piemonte, sabato 26, la “grande manifestazione pacifica” per ribadire il “no” al progetto del terzo valico, la linea ferroviaria veloce che dovrebbe collegare Genova con Milano.
“In realtà collega solo la periferia di Genova con la zona del novese e consentirà ai viaggiatori di risparmiare non più di 15 minuti, con un costo che però ricade sulla collettività di oltre 6 miliardi di euro”, dicono i comitati.
I No Tav lo sostengono dal 2006, quando fu approvato il progetto definitivo e l’avvio dei cantieri sembrava dovesse avvenire il giorno successivo. Da allora non è cambiato molto, se non il fatto “che sono state fatte circa 46 finte inaugurazioni e che il costo dell’opera è cresciuto in modo ingiustificato”. Sempre nel 2006 la prima marcia Serravalle Arquata aveva portato circa 3 mila persone nell’alessandrino. Questa volta è”difficile fare previsioni. Ma la partecipazione alle nostre assemblee pubbliche è sempre stata elevata e questo ci porta a pensare che saremo in tanti. Sarà tutta gente del nostro territorio, non arriveranno i pullman dalla Val Susa perché non vogliamo sentirci dire che i manifestanti era tutta gente che viene da fuori. A dire no al terzo valico ci saranno persone che vivono qui e che non vogliono inquinamento, distruzione, i camion che trasportano terra con amianto”.
Arquata sarà, quindi, il simbolo del territorio “violato”: lo sicuramente dal punto di vista logistico, perché al centro del tracciato; lo è perché “qui i lavori distruggeranno le fonti che alimentano l’acquedotto di Rigorso, senza che venga prevista una soluzione alternativa” dice Stefania Pezzan, consigliere comunale. Il primo cittadino di Arquata, Paolo Spineto, è inoltre l’unico che al momento ha dichiarato di voler scendere in strada a manifestare.
“La prossima settimana – dice Spineto – proporremo in consiglio comunale una delibera che esprime la nostra contrarietà a questo terzo valico. Il nostro non è un “no” a prescindere, è un parere contrario a questo progetto. I margini affinché il progetto cambi si sono, ma è nostra impressione che non ci sia l’intenzione di farlo da parte di Rfi e Cociv”.
Stefania Pezzan aggiunge come “vi sia una mancanza di dialogo con le pubbliche amministrazioni da parte di chi sta portando avanti il progetto, insieme ad un rimpallo di responsabilità tra i due soggetti, Cociv e Rfi”.
Ha risposto però all’appello lo staff del ministro della Salute Renato Balduzzi per la questione del trasporto dello smarino che potrebbe contenere fibra di amianto.
Intanto, sabato 26, il luogo di ritrovo sarà via Garibaldi, davanti alla stazione ferroviaria di Arquata, alle 15. Si percorrerà via del Vapore per raggiungere l’imbocco di via Moriassi (che porta ad una delle vallate che saranno interessate dai lavori), via Libarna, via bellini, via Roma, via San Gerolamo per poi raggiungere piazza caduti per la fine della manifestazione. Alla testa del corteo ci saranno alcuni trattori “tematici”: “Uno in particolare porterà l’acqua delle fondi di Rigoroso che potrebbero essere cancellate. Per noi che qui ci viviamo è come se ci strappassero l’anima”.