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La galleria di valico di Borzoli: beata ignoranza

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

di Antonello Brunetti

Aggiornamenti Terzo Valico

Ottobre 2013

– La movimentazione dei container mensile è calata rispetto all’ottobre dell’anno scorso del 6,6%.

Di conseguenza nei primi dieci mesi di quest’anno il traffico di contenitori è pari a 1.663.874 teu, il che vuol dire, rispetto allo scorso anno, un calo di -3,6%.

– Raccontano oggi i giornali che “tre cantieri del Terzo Valico sono già aperti. E a
dimostrarlo ci sarebbero i primi cinquanta metri di scavo della galleria di Borzoli. Cinquanta metri di una galleria che sarà lunga trentasei chilometri [veramente sono 39!]. Il punto della situazione è stato fatto mercoledì, festa di Santa Barbara, la patrona dei minatori delle gallerie. Un momento a cui hanno partecipato operai e tecnici del Cociv, con il vicesindaco del comune di Genova, Stefano Bernini. Poche parole e una messa, con l’altare che il [solito] parroco di Borzoli ha montato proprio all’interno della galleria”.

Beata ignoranza!

La galleria di Borzoli è il collegamento tra Borzoli e l’uscita autostradale di Sestri Ponente.
È un’opera accessoria, chiesta a Sestri per permettere l’accesso alla discarica di Scarpino senza passare dal centro di Sestri ponente.
La galleria (in effetti due gallerie) di cui si parla, dove passerebbe il treno ad alta velocità, è da un’altra parte e non è finanziata e non si sa se mai lo sarà. Forse fra una decina d’anni con altri miliardi da sottrarre alle linee dei pendolari.
Va inoltre ricordato che La determina del Ministero che approva il piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo vieta ogni attività di scavo fino all’approvazione dei piani cave da parte delle Regioni e vincola tutto all’adozione del protocollo sull’amianto … Perciò non dovrebbero scavare e questi pare che lo facciano strafregandosene di tutti e con la compiacenza di politici e giornali.

Idem per il cantiere di Voltaggio che, se veramente interessato da lavori di scavo della galleria, sarebbe illegale poiché privo delle autorizzazioni necessarie. Per di più con attività di subappalto affidate alla ditta Lauro Spa, accusata l’estate scorsa di truffa aggravata ai danni dello Stato. E proprio là dove nel 1998 vennero bloccati dai carabinieri i fori pilota eseguiti, secondo l’accusa, truffando lo Stato.

Il silenzio copre quanto sta avvenendo ad opera del Cociv, il che alimenta dubbi e perplessità e ci ricorda le sciocchezzuole sentite a Novi ed emesse da amministratori che si gonfiavano le gote con parole quali trasparenza, coinvolgimento, informazioni ai cittadini, controlli ecc.

Controlli  e attenzioni così efficaci che manco si accorgono che, a quanto affermano i giornali, si starebbe lavorando negli scavi senza le opportune autorizzazioni.

Forse sarebbe opportuno che i Noe diano un’occhiata, come fecero nel 1997 su segnalazione del WWF. Magari con la collaborazione di Arpa, Procura e qualche deputato non perfettamente allineato in linea per due (del tipo Borioli e Fornaro).

Infine un cenno al cosiddetto Consiglio aperto (un lunedì pomeriggio!) di Novi.

“Un’opera strategica e occasione più unica che rara per risollevare le sorti dell’Italia, facendo il Terzo Valico Fegino-Rivalta”, questo quanto emerso dagli uomini Cociv.

Manna a iosa per San Bovo e un sacco di compensazion, dicono gli amministratori a cui aggiungere l’eliminazione del collegamento con Alessandria per beneficiare di una minore distruzione del territorio.

Quella che è mancata soprattutto è l’affermazione netta dell’assoluta inutilità e della terrificante spesa di questo progetto, partorito, con codazzo di donazioni ai partiti (come appurato dalle indagini del 1992) negli anni bui di Craxi, Andreotti, Prandini, Bernini e Necci.

Il clou è stato raggiunto dall’assessore Graziano Moro che ha proposto:

«Finché non saremo in possesso del protocollo ambientale non devono cominciare gli scavi. Fermiamoli quindi. Non perché lo dice una moratoria, ma perché lo dovrebbe sostenere il buon senso. Non abbiamo ancora certezze sulla ricaduta positiva che un’opera simile possa apportare».

Ma caro Moro,
abiti da quelle parti e quindi ti è facile andare a dare un’occhiata: gli scavi a Voltaggio pare siano  già cominciati da un pezzo!

E allora?