Revochiamo l’indizione della fiaccolata prevista per la sera dell’8 marzo in concomitanza con il quarto sciopero globale delle donne lanciato da Non una di Meno.
Di fronte alla situazione che nelle ultime ore sta travolgendo anche la nostra provincia non possiamo che rinunciare alla piazza dell’8 marzo, che per tante donne in città rappresenta un passaggio obbligato e fondamentale della pratica femminista che costruiamo ogni giorno sul territorio.
Non possiamo accettare la superficialità di chi minimizza la situazione sostenendo che “intanto sta male solo chi è malato, anziano, vulnerabile”.
La prospettiva che muove il nostro sguardo sul mondo va al passo della e del più debole, perché il passo di chi è più lento è quello che tutte e tutti possono tenere; una società degna di questo nome è una società che si fa carico delle persone più vulnerabili, garantendo loro sostegno, protezione e prevenzione.
A partire da questi ragionamenti crediamo che convocare una piazza in questo momento sarebbe da irresponsabili e, soprattutto, sarebbe escludente. Non solo per le persone anziane, immunodepresse o malate, ma anche per chi si occupa di loro ogni giorno, nella stragrande maggioranza donne, che sostengono il peso della cura e della riproduzione sociale di questo paese.
Rinunciamo alla piazza dell’8 marzo a malincuore, ma convinte che oggi più che mai la libertà o è per tutte e tutti o non è.