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Il Ministro e i buffoni di corte

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

E così il tanto atteso incontro del Ministro Lupi con le “comunità locali” ha avuto luogo nella giornata di ieri, ospitato in una sala della Prefettura di Alessandria. In realtà delle “comunità locali” neanche l’ombra, ma solo un’accozzaglia di privilegiati fra senatori, deputati, sindaci accondiscendenti, sindacalisti e rappresentanti di confindustria, presidenti di regione convinti che il Terzo Valico passi sotto al Turchino e l’immancabile accoppiata Rossa – Filippi che lasciata la piscina della Canottieri Tanaro, hanno deciso di recitare la parte degli arrabbiati. Di cittadini neanche l’ombra, solo sei sparuti “utili idioti” delle associazioni ambientaliste fuori dalla Prefettura e “il solito idiota” presente all’incontro, che permettono oggi al giornalista de “Il Piccolo” Sozzetti di scrivere della presenza del Movimento No Tav (Terzo Valico) all’incontro dentro e fuori il palazzo.

Il Movimento No Tav – Terzo Valico ha invece disertato l’incontro sia dentro che fuori la Prefettura, come annunciato nella conferenza stampa svoltasi Venerdì scorso, anche perchè se avesse deciso di organizzare un presidio vi avrebbero partecipato, come sempre, centinaia di persone e non sei militanti delle solite associazioni ambientaliste della Vallemme che, esattamente come avvenne per la firma della moratoria, non hanno saputo resistere al richiamo delle sirene provenienti dal palazzo. Naturalmente anche il “solito” Pulitzer de “LaStampa”, militante di queste associazioni ambientaliste, scrive della partecipazione dei No Tav pur sapendo di mentire, ma ormai ci ha abituato a calpestare la realtà plasmandola al volere della sua piccola e inutile parrocchietta. Disinformazione di regime nell’Italia che si trova al cinquantasettesimo posto su 179 paesi nella classifica di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa.

Torniamo al Ministro Lupi, che giunto ad Alessandria con il consueto ritardo, ha deliziato il pubblico venerante con il solito armamentario ideologico privo di qualsiasi riscontro. Il Ministro ha spiegato che senza Terzo Valico vi sarebbe la morte del porto di Genova (riguardare Presa Diretta aiuta a farsi un’idea a riguardo), che trattasi di un’opera fondamentale richiesta dall’Europa che infatti non ha finanziato un solo euro per la sua costruzione, che occorre partire in fretta anche coi cantieri in Piemonte. L’Assessore Regionale ai Trasporti Bonino e il duo Rossa – Filippi, hanno invece deliziato tutti con la querelle sul retroporto alessandrino, senza il quale, a detta della Sindaca, il Comune di Alessandria potrebbe rivedere la sua posizione di assenso sul Terzo Valico. Tradotto significa che un retroporto di dubbia utilità basterebbe a comprare il silenzio su amianto, devastazione ambientale, distruzione di sorgenti e falde acquifere, inquinamento causato da centinaia di camion che scorrazzerebbero per Spinetta Marengo e il quartiere Cristo. Nella città più in svendita d’Italia la Rossa sarebbe evidentemente disponibile a vendere anche la dignità.

Immancabili anche le esternazioni del leghista Cota, quello convinto che il Terzo Valico passi sotto al Turchino che per il giubilo della rete ha poi consegnato il suo pensiero a twitter: “Terzo Valico, no alla sindrome Repubblica delle Banane: un’opera decisa democraticamente si fa e basta! #Terzo Valico”. Peccato solo che sia stata un’opera decisa talmente democraticamente che non hanno neppure avuto il coraggio di aprire al pubblico la riunione di ieri per confrontarsi con i cittadini.

Esilarante poi il deputato di Sel Lavagno che a distanza di vent’anni dal concepimento dell’opera continua a chiedere se il Terzo Valico serva, non essendo lui in grado di farsi un’idea da solo e non riuscendo a dire mai che cosa ne pensi lui (ci pensa abbondantemente Sel di Genova a spiegare l’utilità strategica della grande opera).

Fra le comparse si annoverano invece il solito Mallarino, i Sindaci di Novi, Serravalle, Voltaggio, Tortona e Arquata (in religiosissimo silenzio) ma pronti a spellarsi le mani davanti a sua eccellenza il Ministro.

Quindi tutto bene? Non proprio…

Infatti il Direttore di Arpa Piemonte Angelo Robotto ha ufficialmente confermato la presenza di amianto nelle rocce oggetto di scavo anche se molti si sono affrettati a spiegare che l’amianto si può gestire. Se qualcuno dovesse avere dubbi a riguardo potrebbe sempre trovare conferme a Casale Monferrato. E poi pare che gli stessi Sindaci abbiano chiesto di soprassedere ancora sull’apertura dei cantieri in Piemonte per gestire al meglio, con l’aiuto di Rfi, Cociv e dell’agenzia di comunicazione Chiappe e Revello la “comunicazione” con la cittadinanza.

Sono alla spasmodica ricerca di qualcuno che si presenti ad Arquata a raccontare che non verrà fatto nessun acquedotto alternativo a quello dell’Acos, intanto per tre anni si può prendere l’acqua potabile dalle autobotti. Oppure stanno cercando qualcuno che vada a Voltaggio a sostenere che estrarre amianto non è poi così pericoloso o vada a Novi a spiegare la strategicità dell’opera davanti al costante smantellamento dell’ospedale novese. Gli serve qualcuno che vada a metterci la faccia e quel qualcuno non possono essere i Sindaci che ormai, sulla questione Terzo Valico, la faccia l’hanno persa da lungo tempo.

L’unica voce non marziana proveniente dai palazzi è stata quella del Movimento 5 Stelle che ha a sua volta deciso di disertare coi suoi rappresentanti istituzionali l’incontro. Nella serata di ieri è stata rilasciata la seguente nota stampa che pubblichiamo:

Terzo Valico: Cota minaccia il suo impegno

Apprendiamo da Cota che la Regione starebbe mettendo “lo stesso impegno” sul Terzo Valico che sta usando per la Torino-Lione. La domanda sorge spontanea: è una promessa o una minaccia?

Intende dire che si impegnerà allo stesso modo per evitare accuratamente il dialogo con la popolazione e le amministrazioni locali contrarie all’opera, chiedendo a gran voce l’intervento del Governo per militarizzare e reprimere il dissenso anche nell’area al confine tra Piemonte e Liguria? E farà anche il possibile per evitare ogni confronto sul piano tecnico e sull’impatto economico di quest’altra inutile opera, perché conscio di non avere nessuna solida spiegazione a quest’ennesima opera inutile?

Prometterà lavoro e ricchezza alle imprese locali, sbandierando l’inutile legge regionale Cantieri-Sviluppo-Territorio che ha già mostrato tutta la sua debolezza e inapplicabilità in Val di Susa? E finirà per accompagnare il politico di turno nelle usuali passerelle propagandistiche, sfuggendo alla popolazione?

Una Regione non si può governare a colpi di slogan, e la realtà prima o poi presenta il suo conto. Una realtà che ha già fatto sgretolare una riforma sanitaria fallimentare e che prima o poi farà calare il sipario anche sulla mefitica cloaca spartitoria dei cantieri delle grandi opere inutili.

Davide Bono – Consigliere regionale M5S Piemonte
Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte
MoVimento 5 Stelle Novi Ligure