
Questa mattina la ditta Drafinsub, incaricata di bonificare da ordigni bellici il terreno dove sorgerà un cantiere del terzo valico, a San Quirico (subito sopra al mercato dei fiori), ha provato ad iniziare i lavori, ma è stata fermata da un gruppo di cittadini informati.
I proprietari del terreno, agricoltori, non hanno mai ricevuto un avviso ufficiale ma, qualche giorno fa, al risveglio, vi hanno trovato un centinaio di paletti di una recinzione piantati nottetempo. Se non fosse per la solidarietà di chi, dal 25 aprile, presidia il terreno, gli alberi sarebbero probabilmente già stati sradicati da una ruspa che, nel frattempo, ha iniziato a scavare una strada di accesso.
La polizia ha documentato alcuni abusi, ad esempio l’assenza di una recinzione completa, ed i lavori sono sospesi in attesa di accertamenti. I cittadini intanto continuano a presidiare il terreno, a costo di incatenarsi agli alberi. Non ci sono evidenze che il terzo valico sia utile come vogliono farci credere e, se questo è il modo di costruirlo, abbiamo appena avuto un assaggio degli abusi che verranno commessi.
Comitato NO TAV-Terzo Valico Pontedecimo e San Quirico
Resoconto della giornata precedente, 25 Aprile:
IN VALPOLCEVERA 25 APRILE IN CANTIERE: LORO RECINTANO PER DEVASTARE, NOI COSTRUIAMO LA RESISTENZA!
Per il movimento che si batte in Valpolcevera contro il Terzo Valico quest’anno il 25 aprile ha preso forma come “Festa della Liberazione della terra”. Nel corso della giornata, un centinaio di persone sono passate all’interno del cantiere, appena delimitato per dare avvio ai lavori della galleria di servizio “Polcevera”, e per fortuna si è ancora potuto godere del paesaggio di una splendida collina in fiore, che il Cociv minaccia di distruggere per sempre.
Eh sì, perché martedì una ditta di subappalto ha fatto la sua comparsa dietro il mercato dei fiori di San Quirico, incominciando a recintare un’area di proprietà di “Sviluppo Genova”, e mercoledì è arrivata una grande ruspa, pronta a sbancare un intero pendio per realizzare la strada che secondo il Cociv dovrà portare al grande cantiere della finestra “Polcevera”.
Il 25 aprile ha rappresentato una prima, ottima occasione per riprenderci l’uso e il piacere della terra, al fianco di Davide e della sua famiglia, che del terreno di “Sviluppo Genova” avevano l’usufrutto da più di trent’anni, e che si oppongono all’imminente esproprio di ben 1,6 ettari di terra di loro proprietà. Oggi questa superficie è un ormai raro esempio per la città di Genova di collina verde, amata e coltivata da decenni dal nonno di Davide in primis, imprenditore agricolo con produzioni ortofrutticole e un allevamento di pecore, e che sarebbe da ringraziare, per aver presidiato un territorio troppo spesso caduto preda del cemento e del dissesto idro-geologico, invece lo vogliono espropriare!
A breve qui, almeno secondo il Cociv, non esisterà più la collina di Davide e di suo nonno, ma dopo averla spianata e aver realizzato un muro di contenimento alto 8 metri, ad appena 3 metri dalle finestre della loro casa, sorgerà per 20 anni il cantiere della galleria di servizio, con una stazione di betonaggio, e l’estrazione dello smarino: traffico, polveri e rumore per tutti! Anche l’acqua dei pozzi, che oggi disseta i campi e le pecore, sparirà… Ma se loro recintano per devastare, noi invece in un’assemblea spontanea abbiamo deciso di iniziare a costruire una piccola casetta sul terreno di Davide, per mettere radici e per resistere,
PERCHÉ PER NOI IL TERZO VALICO SI FERMA QUA!!!
Movimento No Tav – Terzo Valico Valpolcevera