Indietro

I baroni dell’università al servizio del Terzo Valico

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Il sapere non è fatto per comprendere, è fatto per prendere posizione (Michel Foucault)

Chissà se il rettore dell’Università Avogadro del Piemonte Orientale Cesare Emanuel e il professor Bruti Liberati avranno mai letto questa frase in qualche libro o almeno in qualche striscione di protesta degli studenti. Viene spontaneo domandarselo dopo aver appreso da parecchi giornali che l’Università alessandrina promuove un corso di alta formazione rivolto ad amministratori e professionisti riguardo al Terzo Valico. Ma sia ben chiaro “con un approccio scientifico e …consapevoli del fatto che l’alta velocità sia una tematica delicata perchè attiene anche a valutazioni politiche e sociali. Ma il nostro sarà un corso tecnico, super partes, così come lo è stato quello sull’amianto”.

Tralasciando ogni considerazione su chi si considera super partes (altrimenti potremmo scrivere un libro), è sempre il magnifico rettore a venirci in aiuto e a chiarire a tutti le idee: “E’ stata una specifica esigenza espressa dai tecnici dei comuni interessati alle opere”. E se i tecnici (o meglio gli amministratori) hanno espresso simile esigenza perchè mai non accontentarli servendo loro un corso ad hoc per la modica cifra di 500 Euro? Soldi che i partecipanti metteranno di tasca propria, vero?

Trenta ore di corso in cui si parlerà di tutela della salute, gestione del rischio ambientale, legge obiettivo, codice dei contatti pubblici, ruolo del Cipe e degli organismi amministrativi.” E con due parole d’ordine: sviluppo sostenibile e partecipazione che va al pari con la trasparenza“.

I nostri aspiranti studenti, se avessero partecipato anche solo a una piccolissima parte delle riunioni e delle assemblee dei comitati, avrebbero potuto beneficiare di almeno trecento ore di corso e tutte a costo zero, oltre ad imparare cosa sia la partecipazione dal basso delle persone che si organizzano per difendere la propria terra e la propria salute.

Invece, per favore, qualcuno vada a spiegare ai baroni dell’Università del Piemonte Orientale che se è mai esistita in provincia di Alessandria una vicenda in cui si è davanti ad uno sviluppo insostenibile e in cui i governanti hanno scientificamente negato la partecipazione e la trasparenza è proprio quella del Terzo Valico. Adesso che i primi cantieri sono aperti e tutto è stato deciso vengono a spiegarci dall’alto delle loro cattedre la partecipazione?

Prima decidiamo senza neppure chiedervi un parere, poi tentiamo di convincervi e non ci riusciamo, poi vi riempiamo di denunce, fogli di via, perquisizioni, misure cautelari e manganellate e poi non avendovi ancora convinti mettiamo in campo l’Università e vi spieghiamo pure cosa sia la partecipazione e la trasparenza?

E l’Università alessandrina che da sempre esprime un corpo docente fedele a chi comanda nei secoli dei secoli (con alcune rare eccezioni rappresentate dai professori Marco Revelli e Giorgio Barberis) presta il fianco a simile porcheria?

Certo che lo presta, visto che la richiesta è proprio arrivata dai tecnici (leggasi politici) sempre più in affanno sulla gestione della “grande opera” e che da sempre considerano l’Università cosa loro. E nessuno venga a raccontare la frottola dell’indipendenza dell’università e dei suoi professori (seconda solo a quella dell’indipendenza della magistratura) altrimenti possiamo fare l’elenco delle tessere che hanno in tasca e delle marchette che da sempre fanno ad Alessandria a quella classe politica che non casualmente sostiene la causa del Terzo Valico.

Siamo comunque certi, considerata la lezione sulla partecipazione e la trasparenza che tutti potranno partecipare, anche quelli che magari non dispongono dei 500 Euro da buttare via. Vero?

Non è che per sbaglio faranno schierare la polizia e i carabinieri in assetto antisommossa per impedire ai No Tav di dire la loro ammesso che trovino la voglia di farlo? Sarebbe la prassi, ma loro la chiamano democrazia, partecipazione e trasparenza…

P.S: le frasi virgolettate sono tratte dall’articolo di Irene Navaro per alessandrianews.