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Dopo Luigi Grillo, Walter Lupi, Scajola, Palenzona ora tocca a Berneschi frequentare le Procure

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

di Antonello Brunetti

Giovanni Berneschi non è più presidente della Carige, dopo 25 anni di personalismi e favoritismi.
Ieri gli ispettori di Bankitalia, gli stessi che hanno steso una durissima relazione su Carige scoperchiando un andazzo che durava da lunghi anni, hanno consegnato al procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, i risultati del loro lavoro, concluso il 26 luglio scorso. Dell’indagine si occuperanno lo stesso Di Lecce e il procuratore aggiunto Nicola Piacente. Le relazioni degli ispettori riguardano da una parte l’istruttoria e la concessione di mutui e prestiti e l’intervento economico nel sociale; dall’altra manovre economico-finanziarie, compreso il mancato adeguamento alle norme contro il riciclaggio del denaro sporco, che hanno suscitato dubbi e sospetti.
Ma le accuse mosse da Bankitalia riguardano anche rischi di rientro da prestiti e mutui scarsamente e opportunamente valutati, la distribuzione dei poteri ai vertici della banca, la difficoltà del cda nel rendere sostanziali le critiche alla gestione dell’ex presidente Berneschi.

In particolare nel 2005 Banque de France si era occupata di un’operazione da 583 mila euro versati su un conto di Carige Nizza a fronte della vendita di immobili in Italia per 186 mila euro. Un’operazione che, secondo Banque de France «giustifica il sospetto che le somme potrebbero provenire da attività illecite».

A Genova quasi tutti hanno un conto presso la Carige: è evidente che in città non si parli d’altro. Fanno rabbia i soldi erogati agli amici degli amici, mentre i comuni cittadini devono sudare le proverbiali sette camicie per poi vedersi (spesso) negare un piccolo mutuo.

Ma perché ci occupiamo di quest’uomo che venne premiato a Genova nel 2005 esclusivamente perché era un gran maneggione e distributore di soldi altrui?

Berneschi non è stato secondo a Burlando, a Scaiola, alla Paita, a Luigi Grillo nel tessere la tela del Terzo Valico, 22 anni, assai più di Penelope!

Vediamo qualche sua dichiarazione:

2006 – “All’Italia e a Genova servono il Terzo Valico, punto.  Liberando alcune aree si valorizzano parecchie aree da destinare ad interventi appetibili e vendibili soprattutto ai forestieri che acquisteranno casa presso la stazione genovese e potranno andare a lavorare a tutta velocità ogni mattina a Milano. Insomma da cosa nasce cosa”. Capito? Ecco cos’era il Terzo Valico per Berneschi: immobiliari, case, porticcioli, affari.

24 ottobre 2006 – Il presidente di Carige, Giovanni Berneschi, va dal numero uno della Regione Claudio Burlando e annuncia: «Noi, San Paolo, Intesa e Unicredito siamo pronti a creare un’alternativa privata ai finanziamenti pubblici per il terzo valico: una soluzione ponte fino a che non arriveranno i finanziamenti pubblici».  “sono dell’ idea che dati i tempi si debba fare una cosa sola, cioè il Terzo valico e tutto il resto si potrà fare in tempi più propizi”.

Ovviamente Carige e le altre banche non hanno mai tirato fuori un lirino: il loro appoggio ha una finalità esattamente contraria.

Qualche giorno fa alla Festa nazionale del PD che si tiene a Genova.  “E’ l’ora di finirla di parlare, l’Italia deve passare ai fatti, il governo deve dare il via alle grandi opere. E’ tutto lavoro che non si fa. Per una galleria che passa 300 metri sotto le case rompono le balle, ma come si fa a ragionar in questo modo?”.

“Il lavoro lo si crea rimettendo in moto le grandi opere pubbliche. La sabbia, il cemento, il ferro ce lo abbiamo, facciamole! Bisogna creare le condizioni per nuovo lavoro, una lira di investimento in un’infrastruttura si moltiplica in media quattro volte”.

Quattro cosette aggiuntive

Il pd Orlando, ministro all’ambiente, replica alla Festa nazionale del PD alla pd Rita Rossa, sindaco di Alessandria, che chiede il blocco dell’avvio cantieri sino a quando non si conosceranno i dati relativi all’amianto lungo il percorso del Terzo Valico.

La replica del ministro all’Ambiente è stata questa: «La tempistica è sorprendente: se il sindaco avesse sollevato il problema il giorno dopo l’atto che ha sbloccato i cantieri, avremmo già fatto tutte le verifiche che chiede».

Caro Orlando, è vero che Rita su questo tema ha dormito della quarta, ma tu fai concorrenza a Cota il quale sostiene che il Terzo Valico passerebbe sotto il Turchino. Guarda che sono esattamente 22 anni che il Cociv dovrebbe presentare questi dati dopo aver fatto le verifiche, ma mai nessuno di voi glieli ha chiesti, anzi quando noi NO TAV puntammo il dito su questo problema e documentammo la presenza di amianto nello smarino, voi sogghignavate e ci definivate “catastrofisti”.

Oggi è il 6 settembre

Silenzio assoluto sui dati del traffico di container al porto di Genova. Siamo fermi a maggio, con forte tendenza negativa per il 2013. Sono trascorsi ben altri tre mesi e tutto e fermo a notizie relative a Shangai o cose del genere. C’è forse qualcosa che non va?

Fanno ridere

le dichiarazioni dei vari Filippi, Borioli, Esposito e company, in poche parole del PD.

Vogliono garanzie sull’amianto, sulle compensazioni, sulla logistica, ecc. ecc. altrimenti…Altrimenti cosa? Se non fosse stato per i cittadini che si sono organizzati a difesa del territorio ora avremmo a che fare con disastri ambientali terrificanti, sprechi di denaro pubblico immensi e tutto ciò per un’opera che non serve per nulla..

Non siamo così presuntuosi di chiedere loro di leggere e riflettere sulle migliaia di pagine di documentazione che abbiamo scritto come NO TAV. Basterebbe che prendano in esame le poche paginette della delibera comunale di Pontecurone, ove, si esprime un netto NO basato su considerazioni di ben altro respiro. Delibera unanime e firmata dal sindaco Nobile, pidiessino.

Uno stop immediato e definitivo

In alternativa alle posizioni ufficiali del PD, pubblichiamo un comunicato stampa del Movimento 5 Stelle piemontese firmato dal Consigliere Regionale Bono, dai Parlamentari Scibona e Romano e dal novese Fabrizio Gallo . La posizione espressa, è di assoluta contrarietà e a favore di uno stop definitivo di quella assurdità chiamata Terzo Valico.

Ecco un breve stralcio del comunicato stampa:

Terzo Valico: nessun rinvio ma stop immediato e definitivo

Accogliamo con perplessità la presa di posizione del sindaco di Alessandria, in seguito all’annunciato avvio degli scavi da parte del Cociv il prossimo 10 settembre. Non vogliamo sentir parlare di rinvii e moratorie, se non finalizzate a stoppare del tutto l’opera inutile. Non è una questione, infatti, di mitigazioni degli impatti ambientali o di compensazioni monetarie, ma di utilità o meno dell’opera.
I comitati No TAV Terzo Valico hanno da tempo dimostrato, analizzando studi istituzionali, che le rocce oggetto di scavo contengono pericolose quantità di amianto: tutti ne sono pertanto consapevoli, nonostante la documentazione ufficiale sia stata negata ai rappresentanti M5S in Parlamento che ne hanno fatto legittima richiesta.  La fretta nell’avvio dello scavo si giustifica con la necessità di poter passare all’incasso con l’apertura dei cantieri.. Un rinvio è strumentale solo a chi vuole parlare di finta concertazione con il territorio.
In questo gioco di potere economico e politico, la posizione del M5S è chiara, sia che si tratti di Terzo Valico che di TAV in Valsusa: le due opere non servono.