Nelle varie inchieste a cura della redazione del sito abbiamo documentato più volte l’interesse nei lavori di ditte con un passato non proprio limpido, fino ad arrivare all’articolo dell’altro ieri in cui si riesce a documentare, finalmente, la silenziosa presenza della ‘ndrangheta in una cava prevista nel progetto del Terzo Valico.
Oggi, partendo da un semplice nome su un cartello, arriva un’altra bella scoperta. Nel sito recentemente occupato da Cociv a Libarna, sul cartello delle imprese è citata come subappaltatrice la Lande s.r.l..
Come potrete facilmente verificare, basta una ricerca di 5 minuti su Google per capire di chi stiamo parlando. La Lande s.r.l. si costituisce nel 2009, sulle ceneri della più antica “Giardini e Paesaggi s.a.s.” Il proprietario è lo stesso, si chiama Marco Cascella.
Viene denunciato insieme ad altre persone nel 2011 per i lavori svolti nell’oasi Ferrarelle di Riardo. Le accuse vanno dalla violazione delle norme sulla sicurezza a reati ambientali, autorizzazioni mancanti, distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Ora provate ad andare a farvi un giro alla Libarna e se proprio non ne avete voglia guardatevi le fotografie allegate sotto all’articolo. Noi ci riconosciamo la distruzione e il deturpamento di bellezze naturali, dubitiamo della professionalità con cui stanno lavorando da quando hanno iniziato il taglio degli alberi e la bonfica ordigni bellici e della assoluta mancanza di rispetto delle più basilari norme di cantiere, sappiamo di come abbiano provato a picchettare anche aree ancora da espropriare di proprietà di No Tav intenzionati a resistere alla loro arroganza e a quella di Cociv.
Ma si tratta di una bazzecola in confronto ai pesanti sospetti che ricadono su questi signori rispetto agli appalti del G8 del 2009 a L’Aquila del dopo terremoto. È ormai noto il “metodo” con cui Verdini e soci si spartirono i soldi per l’allestimento dell’evento, ovvero quella che i media definirono simpaticamente “cricca”, in realtà un’associazione a delinquere di mafia e massoneria. Abbiamo trovato un verbale di un’interpellanza parlamentare del 2010 in cui si cita un’informativa dei Ros secondo la quale l’azienda in questione ha avuto un ruolo negli appalti incriminati:
“nel rapporto dei carabinieri vengono evidenziate anche le possibili connessioni di un altro Consorzio, lo Stabile Novus, che ha partecipato ad alcune gare e, attraverso una delle società, la Giardini e paesaggi, si è aggiudicato la sistemazione delle aree verdi in occasione del G8.
Annotano i carabinieri che amministratore dello Stabile Novus è Mario Buffardi, regista occulto è Antonio Di Nardo al quale fanno capo la Soa e la Promocert. Di Nardo ha avuto rapporti di affari con Carmine Diana, legato a Francesco Bidognetti del clan dei Casalesi. La Soa ha rilasciato il certificato di attestazione alle seguenti imprese: Aerre costruzione Srl il cui amministratore unico Antonio D’Oriano, fratello di Vincenzo ritenuto inserito nel clan camorrista di Ferdinando Cesarano e alla Edrevea SpA il cui socio Crescenzio Verde è stato arrestato e poi prosciolto ai sensi dell’art. 416-bisdel codice penale.”
Ora ci permettiamo di fare alcune domande e una considerazione.
E’ opportuno che in un’opera pubblica come il Terzo Valico lavori una ditta facente parte di un Consorzio già all’attenzione della magistratura proprio per appalti pubblici “macchiati” da rapporti con la camorra? A cosa serve il tanto sbandierato protocollo legalità se poi arrivano a lavorare sul territorio simili ditte? Non è forse l’ora che i Prefetti di Alessandria e Genova si diano una svegliata? Gli onorevoli, gli amministratori pubblici e i Sindaci continueranno per quanto tempo a voltarsi dall’altra parte e a far finta di non sapere, vedere e sentire nel nome del loro finto progresso? Cgil, Cisl e Uil per quanto tempo continueranno ad essere complici e a tacere? Dove sono i paladini dell’antimafia di Libera? La stampa locale, con qualche rarissima eccezione, riuscirà a far finta di non vedere anche stavolta?
Noi sentiamo alzarsi sempre di più, ogni giorno che passa, una puzza nauseabonda attorno al Terzo Valico. Potremmo pensare di aver fatto la nostra parte avendolo detto con anni di anticipo che saremmo arrivati a questa situazione, invece preferiamo continuare a lottare per fermare questo scempio. Altri per quanto si credano assolti saranno per sempre coinvolti.
Per approfondire sulle ditte coinvolte nei lavori del Terzo Valico e sulla criminalità organizzata in basso Piemonte:
Le mani della ‘ndrangheta sul Terzo Valico 22/01/2014
Da Arquata a Tortona: siamo con voi! 02/10/2013
Contro le mafie, contro il Terzo Valico 30/09/2013
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