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C’era una volta una richiesta di moratoria

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Quello della moratoria dei lavori del Terzo Valico richiesta da dodici Sindaci piemontesi è argomento che è stato trattato in lungo e in largo in questo sito. Il Movimento No Tav – Terzo Valico ha deciso di respingerla al mittente come tentativo insidioso da parte dei Sindaci Sì Tav di lavarsi un pochino la coscienza, rendendo palese a tutti che non si trattava di una richiesta contro il Terzo Valico ma per eseguire il Terzo Valico un pochino meglio (ammesso che sia possibile) e non fare arrabbiare ferocemente le popolazioni locali come sta avvenendo adesso.

Le bugie hanno le gambe corte ed è bastato aspettare poco più di due settimane perchè venissero a galla…

Nella giornata di ieri siamo venuti a conoscenza di un comunicato stampa dei Comuni di Voltaggio, Fraconalto e Carrosio, riportante le decisioni assunte durante una riunione svoltasi il 20 Marzo e utile alla costituzione di strutture tecniche a supporto dell’Osservatorio Ambientale. Un comunicato che ha definitivamente chiarito il senso della richiesta di moratoria.

Nella riunione è stato infatti concordato di istituire tre tavoli tecnici, uno sull’amianto, uno sui temi idrogeologici e uno sullo smarino con lo scopo di produrre documentazione tecnica entro il 30 Maggio. A seguito di questo i Comuni e la Regione hanno chiesto a Cociv che non venga avviata nessuna attività di scavo prima del 30 Maggio.

Prima del 30 Maggio? E dopo si può scavare tranquillamente perché avranno prodotto una relazione tecnica, anche se dovesse essere appurata (cosa certa) la presenza di amianto? Ma non avevano chiesto una moratoria e la sospensione dei lavori?

A quanto pare una moratoria di neppure tre mesi, ma solo degli scavi. E gli espropri? A quelli ci pensano le sagome dei Sindaci…

Torniamo seri…

E’ antipatico scrivere che noi lo avevamo scritto, ma noi lo avevamo scritto che si trattava di una richiesta di moratoria truffa. Fuori tempo massimo sembra accorgersene anche il Comune di Arquata che in una nota stampa rilasciata da una consigliera comunale di Spineto si scaglia contro i Comuni della Vallemme e la richiesta di sospensione lavori del 30 Maggio. Vuoi mica vedere che dalle parti di Palazzo Spinola (sede del Comune di Arquata ndr.) abbiano capito di aver firmato una richiesta di moratoria con chi vuole costruire il Terzo Valico? Sembrerebbe che abbiano impiegato 18 giorni a capire di aver firmato una porcata, ma meglio tardi che mai.

Sarebbe bastato chiedere a qualcuno dei comitati e non ascoltare cattivi consiglieri per evitare questa situazione.

E adesso? Qualcuno della maggioranza arquatese avrà la lucidità di scusarsi per l’errore commesso e chiedere al Sindaco di ritirare la firma dalla richiesta di moratoria truffa? In fondo il Sindaco diceva di sentirsi più a suo agio fra i comitati che fra i suoi colleghi Sindaci. Staremo a vedere, ma in politica chi sbaglia paga e ammettere i propri errori pubblicamente è il primo passo che qualunque amministratore pubblico dovrebbe fare. Incomincino a smettere di chiedersi da che parte stanno i Comuni della Vallemme: ormai è chiaro che sono favorevoli al Terzo Valico.

Se avete ancora voglia e tempo potete leggervi il Comunicato Stampa dei Comuni vallemmini e la piccata replica della consigliera comunale di Arquata. Preparate prima birra, pop corn e patatine. Rutto libero e divertimento assicurato. Si erano tanto amati, per 18 giorni…

Comunicato stampa

 Si è tenuta nel pomeriggio di mercoledì 20 marzo u.s., presso il Municipio di Voltaggio, la prima riunione per definire la costituzione delle strutture tecniche a supporto dell’Osservatorio ambientale per la realizzazione della Linea AV/AC MI – GE, Terzo Valico dei Giovi.

All’incontro erano presenti, oltre ad una folta delegazione della Regione Piemonte in rappresentanza delle Direzioni Trasporti, OO.PP, Ambiente, Attività produttive e Urbanistica, la Direzione ARPA Piemonte, i rappresentanti della Provincia di Alessandria, i Sindaci dei comuni di: Voltaggio, Fraconalto e Carrosio ed i vertici del Co.C.I.V..

In apertura il Sindaco di Voltaggio, portando il proprio ringraziamento e quello dei colleghi Sindaci ai funzionari regionali e provinciali presenti per il supporto garantito con assiduità e competenza, ha dato lettura ed illustrato la richiesta di moratoria sottoscritta dai Sindaci dei Comuni coinvolti dal progetto.

Dopo i numerosi e qualificati interventi dei partecipanti, l’incontro si è concluso con la condivisione di alcuni punti nodali per garantire agli Enti locali maggiore trasparenza e partecipazione ai processi autorizzativi e realizzativi dell’opera.

Nel corso della riunione è stata concordata l’istituzione di tre tavoli tecnici, presieduti dalla Regione stessa, che coinvolgono i diversi attori del processo su temi di specifica rilevanza per le amministrazioni ed il territorio:

–   il tema dell’eventuale ritrovamento di amianto nelle rocce da scavo, i sondaggi geognostici, il monitoraggio dell’aria e dell’acqua e la definizione di un protocollo operativo da adottare in caso di rinvenimento di rocce asbestigene. Al tavolo parteciperanno oltre a Co.C.I.V., i funzionari delle Direzioni Ambiente, Trasporti e OO. PP. della Regione Piemonte, il Dipartimento Ambiente, Territorio e Infrastrutture della Provincia di Alessandria, il tecnici del “Centro Ambientale Amianto” di ARPA Piemonte, i rappresentanti dei Comuni;

–   il tema dell’idrogeologia, con particolare attenzione all’eventualità di intercettare le numerose fonti idriche con gli scavi in galleria nelle fasi di realizzazione dell’opera ferroviaria. Al tavolo parteciperanno oltre a Co.C.I.V., i funzionari delle Direzioni Ambiente e Trasporti e OO. PP. della Regione Piemonte, ARPA Piemonte, il Dipartimento Ambiente, Territorio e Infrastrutture della Provincia di Alessandria, i rappresentanti dei Comuni;

–   il tema della gestione dei cantieri, dello smarino ed i metodi di conferimento dello stesso verso i siti deposito privilegiando le linee ferroviarie esistenti alla viabilità ordinaria. Al tavolo parteciperanno oltre a Co.C.I.V., i funzionari delle Direzioni Trasporti, OO.PP, Ambiente, Attività produttive e Urbanistica della Regione Piemonte, ARPA Piemonte, il Dipartimento Ambiente, Territorio e Infrastrutture della Provincia di Alessandria, i rappresentanti dei Comuni.

I tre tavoli si sono impegnati a produrre, entro il 30 maggio p.v., altrettanti documenti contenenti le considerazioni tecniche in ordine a ciascuna delle tematiche affrontate con indicazione degli strumenti da adottare per garantire la tutela dell’ambiente e del territorio.

La Regione Piemonte ha, inoltre, ribadito il proprio attivo impegno al tavolo tecnico dedicato ai temi della logistica per individuare concrete ricadute sulle aree retro-portuali alessandrine.

La Regione Piemonte, infine, ha confermato la propria disponibilità a distaccare alcuni funzionari regionali sul territorio per coadiuvare le amministrazioni locali nelle fasi di analisi e valutazione della copiosa documentazione di cui si compone il Progetto esecutivo del I lotto dell’opera.

Stante quanto sopra stabilito, Regione Piemonte ed EELL presenti hanno quindi chiesto al COCIV che fino alla data del 30 maggio p.v., lungo la tratta piemontese, non venga avviata alcuna attività di scavo prevista all’interno del Progetto esecutivo del I lotto della linea AV/AC MI – GE, Terzo Valico dei Giovi.

 

Comunicato Stampa Terzo Valico

Pensavamo di avere dei rappresentanti all’interno dei tavoli organizzati presso la Regione Piemonte, ma evidentemente ci stavamo sbagliando.

Il giorno 20 marzo a Voltaggio si è tenuta la prima riunione per definire la costituzione delle strutture tecniche a supporto dell’Osservatorio ambientale per la realizzazione del terzo valico, e non si capisce come mai siano stati invitati soltanto i Comuni di Carrosio e Fraconalto.

Pazienza se si fosse parlato soltanto dei problemi della Val Lemme. Invece, alla presenza dei rappresentanti della Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria, di Arpa e di Co.civ, i presenti hanno deciso per tutti, anche per  i comuni non invitati e noi apprendiamo le decisioni, che non condividiamo per nulla, dal comunicato stampa.

Noi riteniamo che sia un passo indietro rispetto alla richiesta di moratoria.
Apprendiamo che verranno istituiti tre tavoli tecnici per amianto, idrogeologia, cantieri e smarino. Con i rappresentanti dei comuni: loro?

Dopo aver insistito perchè vengano effettuate analisi ante operam perchè l’amianto in Val Lemme c’è e lo sanno tutti, si parla di eventuale ritrovamento di amianto e di protocollo nel caso in cui venga trovato.

Sul tema dell’idrogeologia, nuovamente, riteniamo che tutti gli studi debbano essere fatti ante operam, come richiesto anche dalle prescrizioni della delibera del Cipe e che debbano essere costruiti ante operam gli acquedotti alternativi, per evitare il disastro annunciato dalla relazione idrogeologica, un nuovo Mugello.

Infine chiedono che fino alla data del trenta maggio, data in cui i tre tavoli produrranno le considerazioni tecniche sulle tematiche affrontate con le indicazioni degli strumenti da adottare per la tutela del territorio, non vegna effettuata alcuna attività di scavo. Ricordo loro che abbiamo chiesto una moratoria per ridiscutere in modo approfondito tutto il progetto, sottolineando il fatto che  le prescrizioni del CIPE che fino ad ora non sono state rispettate nel progetto esecutivo, sono parte integrante dell’approvazione del definitivo perciò sono obbligatorie.

Invece, avendo suddiviso il progetto in lotti non funzionali, il progetto esecutivo è carente da questo punto di vista e in un mese difficilmente potrà raggiungere un risultato esaustivo.

Ci chiediamo a questo punto quale sia il documento in cui si riconoscono i Comuni della Val lemme e se questo sia un modo corretto di procedere in collaborazione con tutti gli altri.

Stefania Pezzan

Consigliere Comune Arquata Scrivia