
“Un fantasma disse a Bruto la notte prima della seconda battaglia di Filippi nel 42 a.c.:”Ci vediamo a Filippi”…fu un presagio di disfatta…”
Ieri pomeriggio l’uffico stampa della Provincia di Alessandria ha diffuso un comunicato riportante le dichiarazioni del Presidente della Provincia Paolo Filippi a seguito di un incontro con l’Assessore regionale ai trasporti.
“Per quanto mi riguarda, se non c’è strategia logistica sul territorio, il Terzo Valico è inutile” ha tuonato il Presidente a seguito della comunicazione da parte della Regione di voler recedere dalla società del retroporto di Alessandria e di disimpegnarsi dalla fondazione Slala nata con la mission di promuovere infrastrutture e insediamenti a supporto della logistica.
Filippi ha aggiunto:”Se dovesse restare questo l’orientamento della Regione è chiaro che ci troveremmo costretti a far prevalere sul senso di responsabilità fino ad oggi dimostrato verso i progetti di sviluppo di scala regionale e nazionale , in campo infrastrutturale e logistico, il nostro dovere di tutelare gli interessi del territorio e delle comunità in esso insediate; anche se tale dovere dovesse comportare la nostra contrapposizione alle posizioni regionali e statali.”
Una ammissione di colpa bella e buona quella del Presidente che ammette de facto di non aver tutelato fino ad oggi gli interessi del territorio e delle comunità dalla devastazione che il progetto del Tav – Terzo Valico riverserà sui Comuni e sulle popolazioni interessate dall’opera.
Ci permettiamo di ricordare che quello della strategia logistica è forse l’ultimo dei problemi connessi alla realizzazione del Terzo Valico.
Manca un piano economico industriale del progetto, il rapporto costi benefici è tremendamente sproporzionato a favore dei costi che verranno interamente sostenuti dallo Stato, i dati forniti dall’Autorità Portuale del Porto di Genova dimostrano l’inutilità della costruzione di un nuovo valico appenninico, la concentrazione di amianto in Val Lemme è fino a 200 volte i limiti massimi consentiti dalla legge come da dati diffusi dalla stessa Provincia di Alessandria, fonti, falde acquifere e acquedotti verranno certamente distrutti come scritto sul progetto definitivo del Cociv, la ‘ndrangheta è già al lavoro per accaparrarsi i lavori dell’opera, il Cocic (consorzio costruttore) è già stato messo sotto processo e poi prescritto per truffa aggravata ai danni dello Stato per la questione dei fori pilota quindici anni fa, il Presidente di Impregilo (socio di Maggioranza del Cociv) è stato arrestato quindici giorni fa per tangenti e sostituito dal predecessore di Filippi Fabrizio Palenzona, mentre si tagliano pensioni e diritti con la giustificazione della crisi, si vorrebbero spendere 6,2 miliardi di euro per un’opera inutile progettata per lotti costruttivi non funzionali.
Può bastare questo per dire che il Terzo Valico è inutile oltre che immorale e dannoso per la salute e l’ambiente?
Per il Presidente Filippi, da sempre sostenitore della grande opera, evidentemente no. Il problema sarebbe solamente di voler affossare il progetto, redatto solo su carta da Slala (il carrozzone resuscitato pochi giorni fa dopo mesi di inattività con un bel convegno sul Terzo Valico) del retroporto alessandrino.
Non abbiamo dubbi che se si risolvesse questa questione il Presidente tornerebbe ad allinearsi, ammesso che le sue siano dichiarazioni convinte e non nascondino altri fini.
Le male lingue dicono che la famiglia politico imprenditoriale (Gavio, Impregilo, PD) non abbia gradito che il gruppo belga Katon Natie abbia sottratto al Gruppo Gavio il 90% delle quote dell’interporto di Rivalta Scrivia recentemente cedute dal gruppo Fagioli pare per problemi di liquidità. Il Gruppo Gavio si trovava già impegnato a darsi coltellate metaforiche per il controllo di Impregilo e i bene informati sostengono che non avessero la liquidità necessaria per affrontare entrambi i fronti.
Sul versante politico pare che Filippi sia in ballottaggio col Ministro Balduzzi per accaparrarsi il seggio sicuro nelle file del PD che potrebbe far fare al Presidente della Provincia il grande passo verso Roma.
Illazioni, congetture, fantapolitica? Potrebbe essere.
Ciò che sappiamo invece con certezza è che se qualcuno riuscirà a fermare il Terzo Valico e noi siamo pronti a scommetterci, non saranno certo le prese di posizione del Presidente della Provincia di Alessandria, ma le migliaia i cittadini che in tutti i territori interessati si stanno opponendo con sempre maggior forza alla distruzione della propria terra.
Caro Filippi, qualunque sia la tua posizione sul Terzo Valico, ci vedremo a Filippi, perchè questa battaglia la vinceranno i cittadini e non il partito del malaffare, del tondino e del cemento.
La Redazione di notavterzovalico.info