Si preannuncia calda la primavera del Movimento per la Casa, che questa mattina ha impedito un altro sfratto ad Alessandria, in Spalto Borgoglio; la famiglia di Abdul è una delle tante che in queste settimane si sono rivolte allo Sportello per la Casa, presso il Laboratorio Sociale di Via Piave 65, con l’obiettivo di costruire una rete e trovare insieme risposte e soluzioni all’emergenza abitativa. Il calendario del Movimento, fitto di appuntamenti, picchetti antisfratti e assemblee, pone in evidenza la crescita esponenziale del dramma della casa, che sta assumendo dimensioni e portata a cui i provvedimenti proposti dal mondo delle istituzioni non sono in alcun modo in grado di fare fronte.
Lo sfratto di questa mattina è stato rimandato al 20 di maggio e la famiglia è ancora in casa, ma nelle ultime settimane sono state decine le persone cacciate dagli appartamenti in cui vivevano, per cui l’unica alternativa rimane la strada. Sperare in soluzioni calate dall’alto o accontentarsi delle briciole di carità propinate dal torbido mondo dell’associazionismo, più o meno religioso che sia, non è sufficiente per chi crede che la dignità e i diritti non possano essere conquistati con una finta pietà che cela il bisogno di portare a casa lo stipendio. Solo scegliendo di non delegare e mettendosi in gioco in prima persona, organizzandosi con altri e camminando insieme, è possibile davvero affrontare l’emergenza della casa, che nulla ha a che fare con l’inverno e con il freddo, ma che porta la firma di interessi economici e di un’incompetenza politica dilagante.