Mi oppongo alla costruzione del Terzo Valico perché ho compreso i gravi rischi per la salute di quanti abitano le valli che saranno interessate dall’opera, ho compreso le preoccupazioni di questi abitanti circa il futuro delle falde acquifere insite nelle zone interessate; sarà in pericolo anche l’aria che respiriamo, l’aria che respireranno questi abitanti e il rischio che tutti corriamo per le pericolose fibre di amianto contenute nelle rocce e che verranno scarrozzate in buona parte delle province di Alessandria e Genova per riempire cave e discariche preposte. Mi oppongo alla costruzione del terzo valico, e per farlo non ho altri mezzi che me stessa: le mie intenzioni e il mio corpo fisico, perché ho ben compreso quali sono gli scopi e l’utilità dell’opera. Numerosi ed approfonditi studi dimostrano, dimostrano con numeri e argomenti valutati con attenzione e in profondità quanto e come quest’opera non sia necessaria all’economia delle nostre zone, non è necessaria neppure alle economia delle zone a noi limitrofe e delle zone più lontane. Numerosi documenti testimoniano di costi ingiustificabili ed insostenibili, gonfiati negli anni, in venti, in trent’anni di progetti per quest’opera, gonfiati, dicevo, per le tangenti e la palpabile corruzione esistente tra poteri politici che hanno autorizzato e promuovo l’opera e cattivi industriali intenzionati a mettere le mani sui denari pubblici che nessuno scrupolo hanno e si fanno quando si tratta di corrompere e piegare ai loro interessi le nostre istituzioni amministrative che, evidentemente, hanno perduto, negli anni, ogni possibilità di autocontrollo, intenzione e capacità di allontanare dalla politica corrotti e mafiosi. Non sono in grado di giudicare nel merito le quattro sentenze di cui sopra, non sono un avvocato, non sono un magistrato, non sono neppure laureata in legge, sono semplicemente una casalinga e mi rendo perfettamente conto che la Magistratura ligure e piemontese sta dimostrando di non avere attenzione alcuna per le ditte che hanno iniziato i lavori per la costruzione del terzo valico. Ditte che hanno già avuto in passato comportamenti criminali nei confronti della cosa pubblica e che lavorano in appalti e subappalti che hanno l’inequivocabile piega dell’andamento mafioso. Siamo in Italia, siamo italiani; uomini eccelsi, tra loro molti magistrati, hanno sacrificato la vita per far si che la mafia fosse battuta e allontanata dalle istituzioni. I magistrati nostrani che non hanno attenzioni a queste cose e manifestano insofferenza verso chi fa notare a loro queste cose, dovrebbero avere a mente innanzitutto quelle donne e quegli uomini, loro colleghi, che, impavidi, a rischio della loro vita e delle loro carriere… continuano ogni giorno a contrastare realmente la mafia, anche se vengono terribilmente ostacolati fin dai livelli più alti delle istituzioni e circondati da un dileggio bieco, meschino e mortificante, altrimenti inqualificabile, della società che pare, ora più che mai, fare di tutto per cancellare nel suo interno le sue migliori pulsioni di civiltà! Non posso certo “giudicare” qui il lavoro di questi magistrati, certamente non ne sono in grado, ma i nostri nipoti e i figli giudicheranno tutti noi: magistrati e cittadini del nostro tempo, sarà loro facoltà farlo e il metro che utilizzeranno sarà proprio l’ambiente che lasceremo loro. L’ambiente fisico e gli ambienti istituzionali tutti e, auguro a tutti noi, di riuscire a fare in modo di lasciare a loro ambienti quanto più possibile sani e puliti, siano essi ambienti fisici o istituzionali.
Laura Giacobbe
Questo testo è comparso sulla nostra pagina fb a commento dell’articolo “Ingiustizia ad Alta Velocità“. Dopo aver contattato l’autrice che ringraziamo abbiamo deciso di pubblicarlo su sito.