da alessandriainmovimento.info
Si doveva svolgere a porte chiuse questa mattina, presso la sede della Provincia di Alessandria, la Conferenza dei Servizi relativa all’autorizzazione per la discarica di Sezzadio.
Il copione che è andato in scena è stato però un altro: già dal mattino presto decine di attivisti del comitato anti-discarica e del comitato No Tav – Terzo Valico della Fraschetta si sono dati appuntamento davanti ai locali del C.i.s.s.a.c.a con la volontà di partecipare all’incontro.
Dopo qualche momento di tensione iniziale, in cui alcuni agenti della Polizia Municipale hanno tentato di impedire l’ingresso nella sala ai manifestanti, ha prevalso il buonsenso e sono state aperte le porte della Conferenza.
Durante la discussione si sono susseguite le relazioni tecniche riguardanti l’impatto dell’opera sul territorio, che sorgerebbe sopra una falda acquifera in grado di soddisfare il fabbisogno idrico di oltre 250.000 persone.
Arpa, ASL e Regione ( esprimendo parere positivo ad eccezione dell’Arpa che non ne ha facoltà ) hanno presentato documenti lacunosi, senza dare risposte a quanti chiedevano come si potesse anche solo immaginare di aprire una discarica sopra una falda di tale importanza.
Dopo gli aspetti “tecnici” si sono susseguiti gli interventi dei sindaci dei comuni interessati, che unanimi, fatta eccezione per il sindaco di Predosa (dove ha sede la Riccoboni s.p.a., ditta proprietaria dei terreni dove dovrebbe sorgere il sito preposto), hanno espresso parere fortemente contrario.
La Conferenza dei Servizi deciderà tra un mese in merito all’autorizzazione del progetto ma, vista la situazione del comune di Sezzadio, orfano del proprio sindaco, sfiduciato proprio dal comitato anti-discarica diversi mesi fa, i tempi potrebbero essere più lunghi.
Oggi si è ottenuta solo una proroga: da mesi i comitati si battono invece per una presa di posizione netta delle amministrazioni contro la discarica ed il folle progetto del Terzo Valico.
Tuttavia, a poco più di una settimana dalle perquisizioni a danno di quattro attivisti di Arquata Scrivia, il messaggio lanciato oggi con la presenza di una settantina di persone del movimento è chiaro: non saranno le intimidazioni ed i provvedimenti giudiziari a fermare la mobilitazione contro opere assurde e nocive!