“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.”
Mahatma Gandhi
In una nota diffusa dal sito NoviOnline apprendiamo che secondo il Cociv la mafia non esiste. E fin qui, nessuna novità. Non solo, ma nonostante non esista la combattono fieramente, avendo firmato un “protocollo legalità” in cui si impegnano a controllare i certificati antimafia delle ditte a cui assegnano appalti. Altra scoperta dell’acqua calda. Infine, non prima di aver biasimato con tono subdolo la stampa locale che si è permessa di riportare l’opinione No Tav, ci tengono a darci dei ciarlatani annunciando che la ditta Lande a cui hanno affidato i lavori di Libarna ha sporto querela contro il nostro sito per aver rivangato i suoi trascorsi poco invidiabili.
Andiamo con ordine: firmare protocolli in cui ci si impegna a fare cose per conto proprio (come le analisi sulla presenza di amianto) significa AUTOCERTIFICARE. Tale pratica richiede fiducia, e non si può avere fiducia di chi ha dimostrato, tanto per fare un esempio, nei cantieri della Salerno-Reggio Calabria, di essere in rapporti con la ‘ndrangheta tanto da infilare il pizzo in fattura sotto la voce “costi sicurezza cantieri”. Per non parlare di Italcementi e dei suoi affarucci in Sicilia, di Lunardi, di ditte come la Lauro agli onori della cronaca per essere stata accusata di pagare tangenti per effettuare lavori pubblici, e tutto il marcio che non ci siamo mai risparmiati di sottolineare.
È allo stesso modo accertato che esistono molti modi per aggirare i certificati antimafia, i general contractors lo sanno bene, ed è questa la causa dell’infinita catena di subappalti che da sempre contraddistingue le grandi opere italiane, facendone lievitare i costi. Se il Prefetto di Alessandria non lo sa, e decide in tutta onestà di fare da madrina a cotanta “fuffa”, il problema è suo, soltanto suo, e non inficia minimamente la validità di certe osservazioni. Lo sdegno e le riserve possono tornare al mittente, siamo certi di non aver offeso alcuna persona onesta.
La ditta Lande ha ricevuto gli onori della cronaca non certo per colpa nostra, non gli abbiamo consigliato noi di entrare a far parte di un consorzio legato alla camorra per prendere gli appalti del G8 de L’Aquila. La rete non perdona, le visure camerali e gli atti dei processi sono fatti e non opinioni. Sulla Montemerla invece il Cociv mente spudoratamente, infatti nella delibera della Regione Piemonte da loro richiamata (si può scaricare qui) non si fa il minimo accenno a quale area della Montemerla verrà utilizzata. Lo si fa però nel documento del Piano Cave presentato a Ottobre del 2012 (si può scaricare qui la versione integrale e qui le due pagine di nostro interesse) in cui si dice sulla Montemerla: “…In sede di redazione del Piano Cave 2004 si era optato per la redazione di due schede distinte, denominate N23 e N24, in riferimento alle due diverse ragioni sociali allora presenti (le schede sono ora, in questa sede, accorpate)…” Come si può vedere dal documento della Provincia di Alessandria (pag. 46) una delle due ditte proprietarie era già allora la Euroter Srl dei Ruberto che hanno avuto recentemente l’interdittiva antimafia. Quindi qualcuno mente, tanto per cambiare.
Inutile, caro Cociv, richiamarci al nostro presunto dovere di cittadini omertosi, non siamo a nostro agio nel ruolo. Pochi giorni fa, su un blog locale, è apparsa una riflessione di una nota esponente PD locale sull’alta velocità. Secondo lei “non si può fermare l’Italia solo perché c’è la mafia”. Chi scrive fa gentilmente notare che suona un po’ come l’uscita di Lunardi del 2001: “Con la mafia bisogna imparare a conviverci”. E loro, che nel migliore dei casi si chiudono gli occhi, ci riescono benissimo.
Inutile dire cosa pensiamo dell’utilizzo della querela contro chi fa informazione vera, per capire bisogna avere una cultura, un’etica e una conoscenza seppur approssimativa della storia del nostro paese, qualità che alle ditte in questione sicuramente mancano. Pertanto continuate pure a querelarci. “Bene o male, purché se ne parli”. È evidente, però, un netto cambio di strategia che denota le debolezze e le frustrazioni di Cociv. Se prima cercavano di ignorare quanto la rete denunciava, ora passano la palla agli avvocati senza pensarci su due volte. Ci stanno combattendo con l’obiettivo di fare paura. E’ tempo sprecato, fatevene una ragione. Noi ci saremo finchè voi non ve ne andrete, noi siamo a casa nostra, voi siete degli invasori e volete devastare e saccheggiare la nostra terra.
Per approfondire sulle ditte coinvolte nei lavori del Terzo Valico e sulla criminalità organizzata in basso Piemonte:
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Le mani della ‘ndrangheta sul Terzo Valico 22/01/2014
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NdrangheTav 14/10/2012
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