Lo avevano detto e quando lo dicono mantengono sempre le promesse. Oggi centinaia di No Tav – Terzo Valico partiti in corteo dal Presidio di Pozzolo Formigaro in Località Brusadini hanno divelto alcuni chilometri di recinzioni dell’area della cascina Romanellotta, destinata a diventare, secondo i piani del Cociv, la più grande cava apri/chiudi del progetto del Terzo Valico.
Dopo essersi riempiti la pancia con ottima polenta e aver nuovamente raccolto un po’ di soldini per le spese legali che si trova ad affrontare il popolo della Valsusa il #22f, la giornata di lotta nazionale indetta dal Movimento NoTav in solidarietà con Claudio, Mattia, Chiara e Niccolò, è entrata nel vivo intorno alle ore 15 per i comitati piemontesi che si oppongono alla costruzione della grande opera inutile. Un clima di allegria e determinazione che si è palesata davanti alle prime recinzioni messe da Cociv per iniziare la cantierizzazione dell’immensa cava con un’ estensione pari a 160 campi da calcio. Tutti insieme donne e uomini, giovani e anziani hanno fatto la cosa più naturale e giusta che si potesse fare e hanno iniziato con un meraviglioso gioco di squadra ad abbattere, metro dopo metro, le recinzioni del cantiere, controllati a distanza dalle forze dell’ordine che non sono mai intervenute. Alla fine della giornata non un centimetro di recinzione era rimasto in piedi e in alcune ore i No Tav – Terzo Valico hanno divelto circa cinque chilometri di reti arancioni. Intanto anche dall’altra parte dell’appennino i comitati liguri sono scesi in piazza in centinaia nel cuore di Genova, attraversando in corteo le strade della città e espropriando simbolicamente una sede delle Ferrovie.
Una giornata di lotta ben studiata e ben riuscita che dimostra tutta la vitalità del Movimento No Tav – Terzo Valico nonostante l’apertura dei primi cantieri. Cociv e la classe politica che sostiene la costruzione dell’opera devono rassegnarsi alla determinazione con cui migliaia di persone hanno deciso di opporsi alla devastazione delle valli in cui vivono. Chissà una giornata come oggi quanti nuovi giorni di ritardo è stata in grado di produrre sulla tabella di marcia del consorzio capitanato dai Signori del gruppo Salini – Impregilo.
Sicuramente è stata una giornata da cui il movimento è uscito più forte, bastava guardare i sorrisi delle persone stremate ma felici al ritorno al Presidio No Tav – Terzo Valico di Pozzolo. E’ stato bello, dovrà essere rifatto.
Lo speciale di Radio Onda d’Urto sul #22f
L’editoriale di Infoaut sul #22f