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A Spinetta Marengo inizierá il biomonitoraggio

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Apprendiamo dai giornali di questi giorni la notizia dell’imminente biomonitoraggio che partirà per individuare la presenza di veleni derivanti dalla presenza di Solvay nell’organismo delle persone residenti nella Fraschetta.
In questo momento le scarsissime informazioni che sono state riportate descrivono il biomonitiraggio come un prelievo del sangue su base volontaria su un campione di 100 persone, con annesso questionario.
Questo ciò che è stato reso pubblico.


La prima considerazione che come Comitato Stop Solvay ci sentiamo di esprimere è: finalmente!
Questa soddisfazione purtroppo dura poco: alcune scelte risultano veramente poco comprensibili e le informazioni sembrano essere nascoste.


Alla luce di ciò, ci sono domande che crediamo debbano essere pubbliche e risposte che crediamo debbano essere sciolte altrettanto pubblicamente dalle istituzioni e dagli enti coinvolti, dalla ASL alla Regione passando per il Comune.
Perchè ASL contatterà solo 100 persone? Perché non si dà il diritto di partecipare agli abitanti di Spinetta che vogliono sapere cosa hanno nel sangue?
Su che base sono state scelte?
Se di queste 100 persone solo un 10 o 20 per cento si rendesse disponibile al prelievo, il cosiddetto biomonitoraggio si farebbe su 10 o 20 abitanti?
Quando, come e da chi verranno resi pubblici i risultati aggregati?
Perché si è scelto di fare solo analisi del sangue e non anche delle urine visto che appare evidente la permanenza di determinate sostanze nei reni?
In ultimo, quali sostanze verranno cercate?
Sappiamo che queste domande possono sembrare semplici, quasi banali, forse ingenue.


Avremmo voluto porre queste domande alle Istituzioni, visto che era loro dovere mettere in atto quel minimo di condivisione e informazione preventiva con la popolazione. Proprio questa opacità ci stupisce negativamente. Dopo anni di scandali, processi e risultati scientifici che dimostrano il disastro ambientale e sanitario a Spinetta, perché non è stata coinvolta la popolazione per descrivere cosa sarebbe successo? È sincera la volontà di capire?
Perchè chi dovrebbe tutelare la salute pubblica, il Sindaco e il Comume in generale, è silente e passivo?


La soddisfazione che abbiamo per la validazione del biomonitoraggio, dopo anni senza risposte trasparenti e puntuali, lascia purtroppo lo spazio al timore che si voglia nascondere e minimizzare gli impatti che sappiamo avrebbe un biomonitoraggio fatto con i crismi corretti. Tutto questo ci fa temere che la montagna abbia partorito un topolino, forse già indirizzato.
Un topolino che, se avrà un minimo di credibilità e onestà, non potrà comunque nascondere il disastro ambientale e sanitario che un’intera comunità continua a vivere.

Comitato Stop Solvay