Il Comitato Stop Solvay è allibito dinnanzi all’ennesimo comunicato stampa di Solvay.
“Ci stupisce che sia ancora una volta l’azienda a comunicare direttamente con la cittadinanza, mentre la Giunta Comunale – nonostante molti cittadini abbiano partecipato al presidio di sabato 13 marzo sotto il Comune per chiedere risposte – non abbia sentito l’urgenza di dare riscontro a chi ha urlato a gran voce di sentirsi invisibile agli occhi delle istituzioni” dice Viola Cereda, portavoce del Comitato.
Solvay si è prodigata in meno di 48 ore dal presidio a diramare un comunicato per rassicurare la cittadinanza circa le sue intenzioni in merito alla sicurezza della produzione di cC6o4 e altre sostanze.
Considerata la consueta solerzia dell’azienda, ci sono alcune domande che il Comitato vorrebbe fare in merito a quest’ultima nota stampa. “Domande alle quali – aggiunge Viola – ci piacerebbe rispondessero anche le Istituzioni”.
Com’è possibile che nel giro di 6 mesi Solvay sia riuscita a risolvere problemi che erano già presenti quando si insediò a Spinetta Marengo vent’anni fa?
Se le soluzioni erano così facilmente praticabili, perché la multinazionale ha aspettato 20 anni prima di attivarsi affinché gli inquinanti non fuoriuscissero dallo stabilimento?
Chi ripaga le donne e gli uomini di Spinetta dei morti e delle malattie di questi 20 anni?
Come è possibile continuare a credere a chi, esattamente come le aziende che han gestito in precedenza il polo chimico, continua ad avvelenare persone e territori?
“Convinti del fatto – conclude Viola – che Solvay non riuscirà a smettere di avvelenarci come vorrebbe farci credere, ripetiamo che Solvay è incompatibile con la vita e che uno stabilimento incompatibile con la salute di un territorio e delle persone che lo vivono, non può che essere chiuso. Vogliamo risposte dall’amministrazione. Chi resta in silenzio è complice!”