Dopo un mese di ottobre super impegnativo per il Movimento Per la Casa, con ben undici sfratti bloccati, si riparte con due picchetti andati a buon fine nella prima settimana di novembre grazie alla partecipazione degli attivisti e delle famiglie organizzate con il Movimento.
Mercoledì 7 novembre si è ottenuto un rinvio breve di circa venti giorni per Mohamed. Da vent’anni in Italia, da vent’anni ad Alessandria e da vent’anni nello stesso appartamento, ha sempre pagato l’affitto fino a quando, qualche mese fa, non avendo più un’entrata fissa, non è più riuscito a mantenere gli impegni economici coi proprietari di casa. Nonostante le minacce, i commenti razzisti, le intimidazioni e la presenza della Polizia, è stato impedito che fosse cacciato dell’immobile. Fino a quando Mohamed non otterrà la casa popolare che gli spetta, per la quale ha fatto regolare domanda, continueremo ad impedire che finisca per strada.
Giovedì 8 novembre è stato un giorno più fortunato per Alessio e la sua famiglia, composta anche da tre figli minori, che hanno ottenuto un rinvio di più di sei mesi.
Occupanti per necessità di un alloggio lasciato colpevolmente in stato di abbandono da ATC, hanno ora qualche mese per provare a trovare una soluzione alternativa, con la speranza che la situazione economica migliori e permetta loro di vivere una vita serena senza dover affrontare più volte durante l’anno il passaggio degli ufficiali giudiziari.
I risultati concreti che il Movimento Per la Casa ottiene da anni in questa città, servono solamente a fare prendere tempo alle famiglie, ma non possono risolvere la situazione.
La mancanza di volontà da parte dell’assessore alle politiche abitative e sociali Piervittorio Ciccaglioni di provare a confrontarsi e trovare soluzioni concrete, si unisce a una pessima gestione delle case popolari da parte di ATC e ad un intervento dei servizi sociali pressoché nullo. Elementi che ci permettono di avere una chiara visione di come non viene gestito il problema abitativo in città.
Il problema non è, come vogliono farci credere, la mancanza di soluzioni, ma la mancanza di volontà di affrontare l’emergenza abitativa.
Le case vuote sono tante, troppe, basta assegnarle.
CASA PER TUTTI SFRATTI PER NESSUNO.