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Moratoria 2.0: si torna a Roma e scusate il disturbo

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Il 22 giugno è scaduto l’ennesimo minaccioso penultimatum dei sindaci piemontesi interessati dal Terzo Valico, lanciato il 28 maggio con una “durissima lettera” (come la definivano alcune testate giornalistiche locali) inviata un po’ a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera (Ministeri, Osservatori, COCIV, RFI ecc.).

Onde evitare che qualcuno possa pensare “forse non lo ha fatto il mio Sindaco”, ecco i Comuni che l’hanno firmata: Alessandria, Arquata S., Carrosio, Fraconalto, Gavi, Novi L., Pozzolo F., Serravalle S., Tortona, Vignole B. e Voltaggio.

Qualcuno ha visto almeno un cantiere sospeso su uno qualsiasi di questi territori? No, e già si sapeva che sarebbe finita così fin dalla lettura delle prime righe di quella “durissima lettera”.

Il primo pensiero, visti i precedenti, è stato: li chiameranno per promettere che si prenderanno in considerazione le loro istanze e tanto basterà per far calare le braghe.

Detto fatto: il 15 giugno Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte, ha approfittato della presenza a Torino del Ministro Delrio per organizzare un fugace mini incontro sul Terzo Valico con presenti solo due dei Sindaci firmatari (Rossa per Alessandria e Muliere per Novi), nonché Robbiano ex Sindaco e, si scopre, coordinatore dei Sindaci per la legge 4/2011 sulle compensazioni (quella che però non ha fondi per compensare alcunché).

Risultato dell’incontro: strappare la promessa che i Sindaci interessati all’opera verranno convocati nei prossimi giorni a Roma, ovvero il minimo indispensabile per far tirare ai primi cittadini un sospiro di sollievo e zitti zitti, mogi mogi, riporre le dentiere da sbrano nel cassetto e tornare a bere il brodino servito da COCIV e offerto dal Ministero.

Se questa fosse stata la prima volta che si comportano così sarebbero solo non credibili agli occhi di tutti (e per i No TAV non li sono mai stati); invece a distanza di due anni replicano la stessa sceneggiata della richiesta di moratoria, riconoscendo addirittura tra le righe che da allora non hanno mai ottenuto risposta, smentendosi ancora una volta, visto che avevano sempre sostenuto che le risposte erano arrivate e per questo motivo avevano lasciato proseguire i lavori.

E se ciò non bastasse a farli cadere nel ridicolo, si aggiunga il fatto che in questi due anni hanno permesso qualsiasi scellerataggine sui loro territori (da ultimo le cave ad Alessandria) adducendo la scusa che la legge Obiettivo lega loro le mani, per cui non possono fare nulla, salvo poi mettere nero su bianco che in realtà dispongono del potere di sospendere i cantieri, senza neanche rendersi conto che questo significa riconoscere di non aver difeso adeguatamente il territorio pur avendone i mezzi. Se fossero stati davvero convinti di aver bene operato, non c’era motivo di minacciare la sospensione dei cantieri.

Giusto per rincarare, ai punti caldi della prima moratoria (amianto, isterilimento delle fonti, uso della ferrovia per trasportare lo smarino, logistica e benefici anche a livello locale) hanno aggiunto quelli che per loro sono evidentemente grandi problemi: eliminazione dello shunt di Novi (ma non lo davano per eliminato?), convocazione della Conferenza dei Servizi, nomina del nuovo Commissario Straordinario di Governo, possibilmente legato al territorio (come se questo fosse garanzia di tutela dello stesso, si vedano i vari politici locali…), istituzione di un Tavolo Istituzionale Operativo presso la Prefettura di Alessandria, la nomina di un rappresentante in seno all’Osservatorio Ambientale, l’attivazione di uno Sportello Unico per il Terzo Valico, l’allestimento di un punto informativo sul territorio in qualità di “centro permanente di comunicazione e informazione”.

Insomma, tanta fuffa e “cadreghe”, ma per la tutela delle persone e del territorio solo poche parole di facciata, come la richiesta dell’approvazione della versione 3.0 del protocollo amianto, fatto che conferma che la versione attuale è solo una presa in giro (e probabilmente lo sarà anche la nuova), con l’aggravante che i Sindaci, pur sapendolo e pur disponendo della possibilità di fermare i cantieri (lo “minacciano” loro stessi), lasciano transitare e depositare sui territorio che amministrano smarino di cui non conoscono la natura e che se al momento non contiene amianto è per pura fortuna, visto che ARPA stessa ha di recente ammesso che non dispone delle risorse per fare adeguati controlli.

Cari Sindaci, possibile che non vi preoccupiate neanche un po’ di quanto scritto dal Responsabile del Polo Amianto a un cittadino, ovvero che da più di 7 mesi non c’è stato alcun sopralluogo congiunto presso il cantiere della Finestra Castagnola e che la garanzia che non venga estratto e trasportato amianto sui vostri comuni è affidata al fatto che qualcuno del Polo Amianto guardi regolarmente le foto del fronte di scavo, cioè fatte in galleria da chi sta scavando? Pensate si riesca a capire da una foto? E sapete dire cosa si intende per monitorare regolarmente? ogni ora? ogni giorno? ogni settimana? ogni mese?

Perché non avete svolto voi questa azione di controllo interpellando e incalzando ARPA su come avvengono i monitoraggi?

Aggiungete questo al fatto che per due anni non vi hanno dato risposte su argomenti che voi ritenevate importanti e vi renderete conto che la sospensione dei cantieri non dovevate far finta di annunciarla ma dovevate attuarla subito e poi pretendere risposte, perché se vi siete mossi adesso per tutelare la popolazione, significa che per due anni l’avete lasciata a rischio e che continuate a lasciarla a rischio, visto che per ora avete ricevuto solo un ennesimo invito per farvi un giro a Roma.

Oppure, come è più probabile, vi fate scudo di problemi gravi e reali quali l’amianto e la tutela delle fonti per un misero gioco di poltrone, dimenticando persino che si tratta di un gioco pericoloso, che a marzo ha portato all’arresto di Ercole Incalza (da più di 20 anni dietro il Terzo Valico) e di Stefano Perotti (direttore dei lavori per il Terzo Valico). Ma su questo, nella vostra “durissima lettera”, non avete sprecato neppure due parole.

Insomma, voi nun sapete niente, non avete visto niente, non avete sentito niente…!