Indietro

Campomorone, assemblea No Terzo Valico: «Usate i soldi contro il dissesto»

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

da il secoloxix.it

Genova – La denuncia è chiara. Ad avanzarla nel corso di un’assemblea pubblica svoltasi ieri sera a Campomorone, a cui hanno partecipato un centinaio di persone, è stato il comitato “Valverde No Tav”. «I cantieri del Terzo Valico hanno contribuito ai fenomeni di dissesto accaduti in Valverde dopo i recenti eventi alluvionali», hanno sostenuto i promotori dell’iniziativa.

«Come è accaduto con il deragliamento del Freccia Bianca a Fegino, Co.Civ sembra faccia di tutto per non far trapelare le proprie responsabilità, trovando una sponda nei nostri amministratori», insistono gli esponenti del comitato.

Secondo quanto riferito nel corso dell’assemblea, betoniere e mezzi diretti ai cantieri della Valverde non hanno smesso di passare né durante l’alluvione, né nelle giornate successive, aggravando la situazione dei movimenti franosi in atto sulle strade.

Anche da qui nasce la convinzione, ribadita in tutti gli interventi, che le priorità per le Valli Liguri e Piemontesi siano altre rispetto alle colate di cemento, alle gallerie e alle “compensazioni” che il Terzo Valico propone. Dalla denuncia alla definizioni di un progetto alternativo. Per gli anti Tav occorre affrontare in maniera corretta i problemi di dissesto che ci hanno interessato, il che, sostengono, vada ben oltre l’incaricare Co.Civ di mettere a posto qualche situazione di criticità.

Da qui, è la sfida lanciata dall’assemblea, è necessario e prioritario dirottare la totalità dei finanziamenti pubblici, che questa grande opera vorrebbe inghiottirsi , a favore delle opere di messa in sicurezza del territorio. «Opere indispensabili – rimarcano i “No Tav” – non solo nella nostra valle e nella più volte martoriata Valbisagno, ma in buona parte delle valli Liguri e Basso Piemontesi. Opere che dovranno essere eseguite, laddove possibile, da aziende del territorio».