Indietro

Tortona dice no agli espropri

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Anche se con poco preavviso, avuta notizia del rischio espropri anche qui in città, martedì 21 ottobre tanti cittadini si sono uniti al comitato di Tortona per presidiare un piccolo terreno in Rivalta Scrivia, che Cociv  vorrebbe utilizzare per opere connesse alla realizzazione del Terzo Valico. Ci hanno avvertiti i proprietari del terreno.

Tortona dice no agli espropri  e lo ha dimostrato ieri. Le donne e gli uomini, i ragazzi e gli anziani ieri presenti ai blocchi No Tav hanno detto NO ancora una volta ad un’opera devastante, no alle cave piene di amianto. Hanno detto no all’ inquinamento dell’aria causato dal traffico elevato di tir per le strade, no al consumo di territorio e allo spreco di denaro pubblico, soprattutto in un momento in cui il lavoro non è garantito  e costo della vita ed imposte aumentano. In un momento in cui il dissesto del territorio, accresciuto con la cementificazione selvaggia, anche quella delle Grandi Opere come il Tav, si è palesato chiaramente. I pochi fondi  a disposizione dovrebbero essere utilizzati per questo, non per opere dannose e utili solo a chi le costruisce.

Dunque  martedì scorso anche Tortona ha risposto prontamente, mentre in contemporanea si svolgevano altri blocchi antiesproprio  a Novi Ligure: una doppia mobilitazione del popolo No Tav.

Come al solito è stata  una giornata vissuta all’insegna dell’allegria, giocosa, in compagnia di persone che da tempo si impegnano per la salvaguardia del territorio e di tanti che si sono aggiunti man mano, che condividono stesse idee e pratiche. Molti anche gli anziani e gli abitanti di Rivalta.

Abbiamo spiegato a chi, fermandosi, voleva capire di più su quest’opera, la sua inutilità ed i danni che potrebbe comportare, vista anche la fragilità del nostro territorio, come dimostrato dall’ esondazione del Grue con l’allagamento della Montemerla (sede di una enorme cava vicina ad un quartiere popoloso di Tortona e destinata al deposito dello smarino del Tav) e visto che a Genova una frana proveniente da un cantiere del Terzo Valico è finita su un treno Freccia Bianca, provocandone il deragliamento.

E, a proposito di cave, ci è appena giunta notizia della presentazione di un’istanza per la coltivazione di una nuova cava di sabbia e ghiaia, in Località Pecorara, sempre nel Comune di Tortona. Non è affatto detto che essa sia da collegarsi al Terzo Valico, però qualche sospetto, visto il sempre più improbabile utilizzo della Montemerla e la necessità impellente di Lorsignori di trovare siti alternativi in città, ci è venuto. I nostri informatori ci dicono anzi che le cave sarebbero DUE. L’istanza di cui compare pubblicazione sull’Albo Pretorio del Comune è stata presentata dalla ditta Allara spa di Casale Monferrato (ma non è la stessa di Cascina Borio a Sezzadio?!), l’altra invece sarebbe da attribuirsi alla Ditta Franzosi. Nomi che abbiamo già sentito nelle vicende legate ai lavori del Terzo Valico, questioni che si intrecciano e ci preoccupano, per cui stiamo bene con gli occhi aperti.  Nel caso fosse come temiamo, non basterebbe spostare il problema un pò più in là.. questo crediamo sia ben chiaro a tutti, lo è del resto anche alla cittadinanza.

La lotta No Tav Terzo Valico va avanti:  per difendere la nostra salute, quella dei nostri figli e del territorio in cui viviamo.

Comitato No Tav Terzo Valico Tortona