Il Ministro alle Infrastrutture Lupi si è aggiunto al coro di polemiche contro le dichiarazioni di Mauro Moretti, A.D. delle ferrovie, reo di aver stroncato per l’ennesima volta il Terzo Valico.
Come ricorda il buon Antonello Brunetti, non è la prima volta che Moretti esplicita l’idiozia del progetto. Anzi, è l’ultima di una lunga serie cominciata nel 2006. Questa volta Moretti dice ai giornalisti genovesi: “Sempre al Terzo Valico pensate? Vedrete poi quanto lo utilizzerete”. Qualcuno spieghi al profeta che è lui il committente dell’opera, e se non serve basta rescindere il contratto, niente di più semplice. Questo almeno è quello che accadrebbe in un paese normale, ma sfortunatamente siamo quanto di più lontano possa esistere dalla normalità. A riprova di ciò, di fronte a queste osservazioni di buonsenso (seppur dette da una persona ben poco onesta e coerente) la politica ha avuto reazioni isteriche. A Genova Burlando ironizza “#Maurostaisereno”. Lupi, per non essere da meno, se ne esce con:
“Dobbiamo smetterla di dire su un’opera finanziata se è utile o no. Lo Stato ha deciso.”
Le implicazioni morali, politiche, culturali, educative di un’affermazione del genere sono talmente gravi che si fatica a commentare. La gente dovrebbe stare zitta, smettere di pensare, di usare il buonsenso, di esercitare il diritto al dissenso. Dovremmo rinunciare ad essere cittadini e accettare un’opera che nemmeno i suoi fautori riescono a giustificare. In effetti, in un paese in cui tutto va a rovescio, è strano chiedersi se ha senso fare qualcosa prima di farla. Lo Stato è un’entità para-divina le cui decisioni vanno temute e rispettate in silenzio. Lo Stato ha deciso.
Quella frase è un tale concentrato di stronzate che fa venire le vertigini. Cionondimeno è stata detta da un ministro (poco importa che non l’abbia eletto nessuno) e ha ricevuto il plauso della politica tutta. È una volgarissima esibizione di potenza di un uomo che di infrastrutture non capisce niente, ma ha una certa passione per il denaro, a giudicare dal numero di inchieste e poltrone che può vantare.
Oggi, durante il question time alla Camera, il maggiordomo di CL ha reiterato la stronzata, di concerto con i deputati liguri del PD che ne hanno applaudito le posizioni. Il ministro ha ribadito, ma non ce n’era bisogno, che il governo Renzi ritiene il Terzo Valico una priorità, balbettando parole a caso, “scommessa”, “Europa”, “sfida”, “sistema”, “sviluppo”. Soliti mantra dalla proprietà invariantiva, in cui si può invertire a piacimento l’ordine delle parole senza che il senso, inesistente, ne risenta. Il governo intende recuperare il ritardo accumulato a causa del movimento No Tav con misure tecniche speciali, ovvero l’utilizzo di quattro talpe contemporaneamente, in altrettanti cantieri. Altra baggianata del secolo: come possono difendere tanti cantieri contemporaneamente? Con quali mezzi e quali soldi? Perché, a parità di guadagni, Cociv dovrebbe spendere molto di più per realizzare l’opera?
Ovviamente non succederà nulla di tutto questo. Anche perché contemporaneamente (il Sole 24 Ore lo ammette) l’opposizione all’opera monta con forza.