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Mauro Moretti silura ancora una volta il Terzo Valico

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

di Antonello Brunetti

«Merci su rotaia tra Genova e Milano? È un controsenso»
«Da Genova a Milano è giusto che le merci vadano in camion, perché sono 150 chilometri. In nessun altro Paese al mondo per fare 150 chilometri si va con le ferrovie».

Federico Simonelli – marzo 01, 2014 Il Secolo XIX

«Da Genova a Milano è giusto che le merci vadano in camion, perché sono 150 chilometri. In nessun altro Paese al mondo per fare 150 chilometri si va con le ferrovie». Non è un no aperto al Terzo valico, ma ci si avvicina parecchio. Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, non ha mai nascosto di essere scettico sull’opera che dovrebbe collegare il porto del capoluogo ligure alla Pianura Padana – l’anno scorso in un convegno a Padova l’aveva definita «inutile» anche se poi, dopo alcune settimane, aveva corretto la rotta parlando di impresa «importante per il nord» – Ma ieri, in un incontro organizzato alla Bocconi di Milano è stato un po’ più chiaro.

Quindi il Terzo valico non s’ha da fare? Avvicinato dal Secolo XIX-The MediTelegraph il numero uno delle Ferrovie evita di rispondere: «Ma avete solamente quello in testa voi! Poi vedrete quanto lo utilizzerete…». Al convegno – “Fra nuova regolazione e competizione globale: le vie di uscita dalla crisi per il settore dei trasporti” c’erano praticamente tutti i vertici del settore a livello nazionale”.

In effetti Moretti dice una cosa banale, anche se continua a parlare di Terzo valico come il collegamento Genova – Milano: non è cosi, è solo il collegamento ad alta velocità ferroviaria Fegino – Tortona dal costo esorbitante di oltre 6 miliardi di euro.

È dal 1992 che diciamo: “Una nuova linea ad alta velocità non ha senso se non supera almeno i 200 chilometri, per la Genova-Milano basterebbe puntare sullo sviluppo del Pendolino” destinato ai passeggeri e alle linee già esistenti per le merci. Ancora di più lo diciamo oggi visto che la tratta è di soli 54 chilometri.

Quello che non è condivisibile delle dichiarazioni di Moretti è la rassegnazione ad abbandonare il trasporto di merci in ferrovia a favore del trasporto con i camion.
Al contrario una politica economica – fiscale lungimirante potrebbe spostare (come fanno in Svizzera e Austria) quote significative su rotaia.
Fattostà che Moretti non è diventato ministro e al suo posto è rimasto Lupi, fautore dell’Alta Velocità voluta dalle banche e da gruppi affaristici.

Inoltre c’è una accelerazione incredibile nel disboscare, creare recinzioni per futuri cantieri, movimentare centinaia di camion lungo strade quasi impercorribili, rinviare alle calende greche gli studi preliminari sulle conseguenze degli scavi per il Terzo Valico. E tutto ciò in barba ai cosiddetti Osservatori o alla Provincia di Alessandria che, ormai senza più una lira, sembra (forse, chissà) che intendano chiedere lo storno dei soldi destinati al Terzo Valico per intervenire su strade e territori disastrati e per l’ammodernamento delle molte linee già esistenti e spesso non utilizzate favorendo pendolari e trasporto merci.