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La lotta paga – Cociv già in ritardo di quattordici mesi

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Nei giorni scorsi sul sito de “Il Sole 24 Ore” è comparso un interessante articolo nella sezione Edilizia e Territorio riguardante il Terzo Valico. Riassumendo possiamo affermare che sono almeno tre le notizie di rilievo che vi si possono leggere:

1. Si svolgeranno le gare europee per dare in subappalto alcuni lavori.

2. Cociv ha già accumulato un ritardo di 14 mesi sulla tabella di marcia.

3. Per recuperarlo starebbero valutando l’utilizzo di 4 Tbm (Talpe) e non più di una sola.

Per quanto riguarda la prima notizia trattasi dell’affidamento tramite gara di parte dei lavori previsti nel secondo lotto costruttivo dell’opera per un ammontare complessivo di 500 milioni di Euro. Ricordiamo che per il secondo lotto dei lavori sono stati stanziati 80 milioni di Euro all’anno nell’arco temporale che va dal 2015 al 2024 anche se il finanziamento del 2015 venne successivamente azzerato e utilizzato a copertura della rata Imu.

Per capire invece le altre due notizie fra loro collegate occorre partire dalla fine del pezzo de “Il Sole 24 Ore”. Infatti al fondo dell’articolo vi è un link all’interessante Scheda Cresme della Camera dei Deputati sul Terzo Valico dei Giovi in cui si possono leggere tante notizie sull’opera fra cui che i lavori di costruzione sarebbero iniziati il 2 Aprile del 2012 salvo essere “In ritardo – Il ritardo maturato ad oggi dal Consorzio COCIV, ad oggi valutato dal Consorzio in circa 14 mesi, è da ricondurre alle seguenti principali motivazioni: 1.ritardo nella predisposizione ed approvazione della documentazione normativamente necessaria per la gestione delle terre e dei materiali di scavo (“Piano cave” Regione Piemonte L.R. 30/99 e Piano di Utilizzo delle Terre); 2.ritardo nell’acquisizione delle aree; 3.ritardo/mancata presentazione della documentazione contrattuale “Variante Enti Liguri”. Tuttavia si assume che il GC possa recuperare nel corso dei lavori il ritardo sin’ora maturato. Pertanto l’attuale cronoprogramma delle attività conferma il Termine di Ultimazione Contrattuale al 2.3.2020.

Tradotto dal politichese significa che a causa dell’opposizione popolare l’approvazione del piano cave da parte della Regione Piemonte ha subito forti ritardi e l’acquisizione delle aree deve ancora passare per il lungo calvario degli espropri ripetutamente bloccati dal movimento. Insomma, se c’è questo ritardo è merito delle migliaia di donne e uomini che si oppongono alla costruzione della grande opera inutile. Alla faccia di tutti quelli convinti che protestare non serva a nulla e che vanno ripetendo la litania del “…intanto se hanno deciso la fanno…”.

Per recuperare sul ritardo accumulato pare addirittura che stiano valutando di utilizzare altre “talpe” oltre quella destinata prossimamente al cantiere di Radimero ad Arquata per lo scavo del tunnel di valico. Non è dato sapere dove vorrebbero utilizzarle se l’operazione dovesse andare in porto e se questo comporterà un ulteriore aumento dei costi.

Intanto, nel dubbio, bisogna godersi la notizia del ritardo sulla tabella di marcia accumulato da Cociv grazie all’opposizione popolare. In soli 21 mesi di lavori ne hanno già accumulati 14 di ritardo, l’avanzamento lavori al 30 Settembre 2013 si attestava solo all’1,34% e ogni giorno in più di ritardo espone il General Contractor al rischio che venga presa la decisione di non finanziare i lotti successivi ed abbandonare la costruzione dell’opera.

Prossimo appuntamento sul versante piemontese Sabato 22 Febbraio a Pozzolo Formigaro per prolungare ancora un po’ il ritardo di Cociv sulla tabella di marcia. Il tempo è dalla parte di chi difende la propria terra. La strada da continuare a percorrere quella della resistenza.