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Ad Arquata una tragedia annunciata?

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

L’unica cosa interessante emersa dal convegno di Sabato 8 Febbraio a Carrosio è stata che finalmente sono stati resi noti i primi dati sulla possibilità di ritrovare amianto durante lo scavo del tunnel di valico per la realizzazione del Terzo Valico.

Secondo le “slides” mostrate dall’ingegner Carpi, della Direzione Trasporti della Regione Piemonte, responsabile del gruppo di lavoro regionale sull’amianto, esiste il 20% di probabilità di incontrare pietre verdi (suscettibili di contenere amianto) fra il Passo della Bocchetta e Voltaggio e il 50% di probabilità di incontrare pietre verdi (suscettibili di contenere amianto) fra Voltaggio e Arquata Scrivia, come da cartina sotto riportata (salvatela e ingranditela se non riuscite a vedere i dettagli oppure guardatela nelle “slides” mostrate dall’ingegner Carpi). Non sono più quindi i soli Comitati No Tav ad affermare che esiste un forte rischio amianto connesso alla realizzazione del Terzo Valico, ma lo studio eseguito dalla Regione Piemonte nella cornice del Gruppo di Lavoro “Gestione Rischio Amianto”.

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

 

 

 

 

Queste rocce contenenti amianto nella tratta dalla Galleria di Servizio di Voltaggio ad Arquata Scrivia verranno estratte dal cantiere situato a Radimero sempre nel Comune di Arquata.

Come si può vedere dalla tabella riportata nel Piano del Traffico, nel primo e secondo lotto dei lavori del Terzo Valico dal cantiere Cop 20 (Radimero e Moriassi) verranno estratti 1.131.878 metri cubi di smarino.

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

 

 

 

 

 

 

Mentre nel terzo, quarto e quinto lotto dei lavori del Terzo Valico dal cantiere Cop 20 (Radimero e Moriassi) verranno estratti 1.248.647 metri cubi di smarino.

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

 

 

 

 

 

 

 

In totale da Radimero ad Arquata usciranno la bellezza di 2.380.525 metri cubi di smarino provenienti dallo scavo di circa 10 Km di Galleria di Valico (Qui si possono scaricare le “slides” preparate in occasione della presentazione del progetto esecutivo, svoltasi ad Arquata il 24 Maggio del 2013). Questo smarino all’amianto dovrà quindi essere caricato su camion che percorreranno via Moriassi, un tratto della ex SS35 e un tratto della SP140 fino al casello di Vignole Borbera dove prenderanno l’autostrada con direzione finale Tortona, Sale, Pozzolo Formigaro e Sezzadio dove sono al momento previste le cave di destinazione dello smarino che uscirà da Radimero.

Se consideriamo che un camion trasporta 13,5 metri cubi di smarino, possiamo affermare che ci vorranno la bellezza di 176.335 viaggi solo per trasportare lo smarino proveniente da Arquata a cui si aggiungeranno altrettanti viaggi a vuoto per tornare al cantiere.

Per rendere l’idea basti pensare che la superficie di Arquata Scrivia è di 23,36 Km quadrati e se lo smarino venisse sparso su tutta la superficie del Comune comprese le frazioni di Rigoroso, Varinella, Vocemola e Sottovalle si avrebbe uno strato di smarino alto 10 centimetri che coprirebbe l’intero territorio comunale.

Se venisse invece sparso solo sul centro del paese come da cartina sotto riportata si avrebbe uno strato di smarino alto 2 metri e cinquanta a ricoprire l’intero paese.

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Smarino con una probabilità di contenere pietre verdi (potenzialmente amiantifere) variabile fra il 20 e il 50%, secondo lo studio della Regione Piemonte.

A dimostrazione di quanto sia pericolosa l’estrazione di pietre verdi è stato anche presentato recentemente al Senato della Repubblica un disegno di legge per vietarne l’estrazione e l’utilizzo. Fra i firmatari del testo che all’articolo 13 recita: “1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono vietati l’estrazione e l’utilizzo delle pietre verdi, come definite ai sensi del decreto del Ministro della sanità 14 maggio 1996, pubblicato nel Supplemento ordinario n. 178 alla Gazzetta Ufficiale n. 251 del 25 ottobre 1996.” risultano anche i senatori Daniele Borioli e Federico Fornaro, due dei maggiori sostenitori della costruzione del Terzo Valico.

Ricordiamo solo che per la letteratura scientifica basta l’inalazione di una sola fibra di amianto per ammalarsi di malattie terribili come il mesotelioma, l’asbestosi o il carcinoma polmonare come spiegarono il 21 Settembre del 2012 e il 4 Ottobre del 2013 i Dottori di Arquata Scrivia Diego Sabbi e Gulio Zannini e testimoniarono le associazioni Voci della Memoria e Afeva di Casale Monferrato.

Siamo consapevoli che “Il Protocollo Amianto” (chissà se e quando verrà mostrato alla cittadinanza) dovrebbe servire proprio ad evitare che questo succeda, ma conoscendo il paese in cui viviamo e le ditte finora coinvolte nel lavori del Terzo Valico, è lecito non fidarsi. Sappiamo purtroppo di come le norme per il rispetto della sicurezza vengano quotidinamente calpestate come le tristi statistiche sulle “morti bianche” stanno drammaticamente a dimostrare.

Noi temiamo di essere davanti ad una tragedia annunciata che colpirà tutti senza guardare in faccia nessuno: no tav, sì tav, indifferenti, donne, uomini, adulti, bambini, imprenditori, operai, artigiani, commercianti, ecc, ecc…

Noi pensiamo che essere contro la costruzione del Terzo Valico sia innanzi tutto difendere la propria salute e quella dei propri figli.

Noi pensiamo che il Terzo Valico debba essere fermato ad ogni costo.

Per approfondire sulle ditte coinvolte nei lavori del Terzo Valico:

Ci mancavano le mani della camorra sul Terzo Valico 24/01/2014

Le mani della ‘ndrangheta sul Terzo Valico 22/01/2014

Lauro Spa: criminali che si aggirano per Voltaggio 26/09/2013

Arquata Scrivia: un bel posto dove seppellire rifiuti tossici? 09/08/2013

L’impresa delle mega-frodi fornirà il cemento del Terzo Valico 08/08/2013

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