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Nessuna intimidazione ferma le lotte in difesa dei territori

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Da un articolo uscito sul giornale l’Ancora il 26 gennaio, apprendiamo che la segreteria provinciale della Lega Nord ha ritenuto opportuno rispondere con un comunicato alle dichiarazioni del signor Urbano Taquias pubblicate il giorno 12 gennaio sempre sull’Ancora nell’articolo “La politica del Terzo Valico rimette in gioco la discarica”, riportando inoltre l’intenzione da parte dell’assessore Molinari di conferire al proprio avvocato “l’incarico di agire nelle sedi competenti eventuali provvedimenti legali per difendere la propria onorabilità” a suo dire messa in discussione “dalle pesanti accuse”. Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti del signor Urbano così come sempre abbiamo fatto nei confronti di tutti quei cittadini, e sono molti, che generosamente si stanno impegnando in difesa del territorio, dei diritti e sono stati oggetto di attacchi o tentativi di intimidazione.

Nel comunicato testualmente si parla di un “parossistico tentativo di gettar fango sull’operato della giunta regionale”, ma noi siamo convinti che nessuno abbia il potere di gettarne di più di quanto lo stesso Roberto Cota e i suoi colleghi abbiano fatto già da soli con i loro discutibili comportamenti. Crediamo che Urbano Taquias, a fronte delle minacce di querela di cui è stato oggetto, possa dormire sonni tranquilli.

Assai più agitato di questi tempi immaginiamo debba essere il sonno invece di esponenti importanti della Lega Nord per altre ben note vicende.

Entrando nel merito del comunicato l’unica affermazione che ci sentiamo di condividere è che “i cittadini devono sapere” . Peccato che a questa affermazione seguano tecnicismi alla supercazzola di difficile comprensione ai non addetti ai lavori.

Ci sono ben chiare le vere intenzioni di questi galantuomini e già lo raccontammo in un’altra occasione: “uno scenario già visto molte volte quest’anno: accontentare le lobby del Terzo Valico senza assumersene formalmente la responsabilità, ma passando la palla bollente a qualcun altro; la conferma è arrivata una settimana più tardi, quando è cominciato a circolare il testo integrale della giunta. La tecnica è la stessa già adottata in altre occasioni, non affrontare mai il problema e limitarsi a dare il contentino individuando una parte infinitesima che tutto sommato va bene, passando ad altri le responsabilità per il resto” (I conigli del Terzo Valico – 30 dicembre notavterzovalico.info).

Le loro lezioncine invece di indirizzarle con la solita arroganza ad un cittadino giustamente preoccupato per le sorti del territorio in cui vive, preoccupazione peraltro diffusamente condivisa dalle popolazioni locali, sarebbe forse più utile indirizzarle al presidente Cota, non sia mai che ancora nessuno gli abbia spiegato che il Terzo Valico non passerà sotto il Turchino.

Il problema non è tecnico ma politico e questi signori lo sanno bene anche se ci propinano il giochetto delle tre carte.

La questione dunque non è se l’oggetto della delibera tratti del piano cave, o del piano di reperimento di materiale litoide, se cascina Borio rientri oppure no nei primi due lotti, ma la presa di posizione di quasi tutti i partiti (Pd, Lega, Pdl ecc..) favorevole alla costruzione dell’opera, che dati scientifici inoppugnabili ci dicono metterà in serio pericolo la salute dei cittadini e dell’ambiente.

Abbiate la compiacenza almeno di non buttarla in truffaldine contrapposizioni tra partiti.

Quando c’è da fottere i cittadini riuscite sempre ad andare tutti d’accordo. Il Terzo Valico fu progettato sulla base di previsioni e stime ad arte gonfiate poi rivelatosi totalmente false. Quest’opera è inutile e costosa lo affermano economisti di fama internazionale come Marco Ponti professore di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano, massimo esperto italiano sul sistema trasportistico: “Tra Genova e Milano si costruisce una linea ad Alta velocità , ma nessuno ha mai calcolato se è utile e se vale il costo previsto di 6 miliardi. Tanto paga lo Stato!” Il computo dei costi, come si evince dal progetto definitivo, non contempla il trattamento di smarino contenente amianto pur esistendo un ampia letteratura scientifica che conferma la presenza massiccia del minerale nei monti dove saranno eseguiti gli scavi. I signori della Lega quando menzionano le analisi dell’Arpa, fingono di dimenticare che proprio analisi dell’ente eseguite nel 2008 sul monte Porale, sotto il quale passerà la galleria, rivelarono la presenza di amianto nelle rocce sino ad una quantità di 250 gr per kilo, ragione per cui furono negati i permessi dalla Provincia per un altro progetto presentato da Enel Green Power che prevedeva la costruzione di dieci torri eoliche. I lavori di scavo della galleria di servizio di Voltaggio stanno procedendo senza alcun sostanziale controllo, (ammesso che non si ritenga l’analisi visiva sufficiente), mentre
ancora si attendono i risultati di fantasmagoriche analisi di cui di continuo si rinvia la pubblicazione. La cosa ovviamente non ci stupisce.

Quanto alla questione Cascina Borio non è necessario essere dei geni per comprendere che se esiste un reale pericolo di contaminazione delle falde, l’autorizzazione all’utilizzo del sito come discarica debba essere negato sia alla Riccoboni che a Cociv senza se e senza ma.

Noi contiamo che anche il signor Cota ed il signor Molinari possano capirlo. Come disse il professor Della Giusta basterebbe avere il buon senso dei contadini i quali evitavano di depositare il letame vicino al pozzo, ci permettiamo di aggiungere, anche la volontà da parte dei politici di difendere la salute dei cittadini piuttosto che i proventi di Impregilo.

Non pensino lorsignori, nascondendosi dietro leggi e leggine o minacciando querele, di sfuggire alle loro responsabilità politiche.

Comitato popolare No Tav – Terzo Valico Alessandria