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Ingiustizia ad alta velocità

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Sono state quattro le notizie giunte dal fronte giudiziario nei giorni scorsi. Quattro notizie che da una parte stanno a dimostrare tutta l’attenzione e dedizione della Magistratura quando si tratta di dover accusare o limitare la libertà di circolazione degli attivisti No Tav – Terzo Valico, dall’altra come sia possibile liquidare in tempi rapidissimi le legittime preoccupazioni dei cittadini sulla realizzazione della grande opera. Eccole raccolte per punti:

1. Il Consiglio di Stato conferma i Fogli di Via per dieci attivisti piemontesi

Si è svolta presso il Consiglio di Stato a Roma l’udienza sulla richiesta di sospensiva dei dieci fogli di via emessi dal Questore di Genova a seguito del blocco dell’esproprio di Trasta del 10 Luglio 2013. La richiesta è stata respinta con la seguente motivazione: “…non può considerarsi illegittimo né improprio il fatto che ai comportamenti di disobbedienza civile mediante atti illeciti corrispondano reazioni proporzionate delle autorità pubbliche nei limiti previsti dalle leggi; – la ragione politica di un determinato comportamento non costituisce un esimente salvo che per i casi di insindacabilità espressamente previsti dalla Costituzione;- in particolare, sulla base della disciplina legislativa che fa riferimento a ogni tipo di minaccia per l’ordine pubblico, non è certamente esclusa l’applicazione di misure di sicurezza a seguito di forme illecite di protesta soprattutto quando esse assumono il carattere di una turbativa dell’ordine pubblico ripetuta e frequente; – nel caso di specie deve pertanto in particolare valutarsi la proporzionalità della misura proposta in relazione al grado di minaccia per l’ordine pubblico tenendo in conto il carattere non violento della protesta;- sotto tale profilo il giudice amministrativo incontra un limite in relazione alla ampiezza della discrezionalità propria dell’Autorità preposta alle valutazioni relative alle esigenze di ordine pubblico, nelle quali il giudice amministrativo non può sostituirsi ad essa, salvo il caso di manifesta illogicità, contraddittorietà o disparità di trattamento, errore di fatto, evenienze che, almeno ad un primo esame in sede cautelare, in questo caso non appaiono ravvisabili;- l’approfondimento di tale questione va dunque rinviato al merito. Ritenuto che, sulla base di quanto premesso, ai fini cautelari, va infine rilevata la mancata dimostrazione di un danno grave e irreparabile per gli appellanti come richiesto dall’art. 55 del c.p.a. e pertanto l’istanza cautelare deve essere respinta…”

Restano ancora da espletarsi i giudizi di merito sia del Tar Liguria, sia del Consiglio di Stato, ma appare ormai evidente l’orientamento volto alla conferma dei Fogli di Via.

2. Rinviati a giudizio due No Tav – Terzo Valico per il blocco dei lavori di Via Tecci

Curiosamente i due attivisti e i loro avvocati non ne hanno ancora ricevuto comunicazione, ma la notizia ha circolato in diversi mezzi di informazione con tanto di nomi e cognomi su Il Secolo XIX. Evidentemente dalle parti della Procura genovese sono più celeri a comunicare la notizia alla stampa che agli interessati. I due No Tav – Terzo Valico dovranno comparire davanti al Giudice il 17 Giugno e rispondere dell’accusa di violenza privata. Quel giorno un centinaio di attivisti si opposero pacificamente all’inizio dei lavori di cantierizzazione della Finestra Polcevera.

3. Concluse le indagini sui fatti del 1 Maggio ad Arquata

L’attivista del Comitato No Tav – Terzo Valico di Arquata Scrivia che venne denunciato dal Comandante dei Vigili Fabrizio Repetto con l’accusa di Interruzione di Pubblico Servizio e Oltraggio a Pubblico Ufficiale ha ricevuto comunicazione della conclusione delle indagini preliminari. Dagli atti risulta che rimane contestato all’attivista solo l’oltraggio (peraltro non avvenuto) e sia decaduta l’accusa (totalmente inesistente) di interruzione di pubblico servizio. L’impianto accusatorio del comando di polizia municipale di Arquata si è quindi rivelato un tantino esagerato anche agli occhi del Pubblico Ministero.

4. Archiviato l’esposto presentato dai cittadini sulla questione delle cisterne di Garrone ad Arquata

Dopo lunga e accurata riflessione, il Pubblico Ministero Vona ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari, che ha acconsentito, l’archiviazione dell’esposto presentato dai quaranta cittadini. Da notare le motivazioni e la tempistica del provvedimento. Le motivazioni non vengono spiegate neppure in due righe, viene solamente chiesta l’archiviazione “…rilevato che nei fatti non si ravvisano estremi di reato…”

Per quanto riguarda la tempistica invece…

L’esposto viene presentato in data 15 Maggio 2013, viene iscritto in data 16 Maggio 2013 e il Pubblico Ministero chiede l’archiviazione già in data 17 Maggio 2013. Quando si dice dei tempi lunghi della giustizia italiana!

Conclusioni

Ognuno tragga quelle che preferisce, le nostre sono tutte nel titolo.