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Il treno dei desideri

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Era l’anno 1968 quando in Italia Adriano Celentano incideva il disco “Azzurro” noto anche come “Il treno dei desideri”. Quanto tempo è passato da allora e come sono passate le usanze ed i costumi degli italiani. Eppure per qualcuno i treni portano con se ancora molti desideri, più o meno legittimi. Quante volte infatti ci è capitato di leggere sui giornali notizie riguardanti “personaggi” che, secondo l’accusa, utilizzano i treni o le ferrovie per realizzare i propri desideri spesso illeciti. Questa volta è toccato, sempre secondo i giudici, a Maria Rita Lorenzetti, esponente del Pd, alla Camera per quattro legislature e alla guida della Regione Umbria per due mandati dal 2000 al 2010, nonchè (chissà come mai) attuale Presidente di Italferr. L’indagine pare abbia preso il via dagli accertamenti del Corpo Forestale dello Stato (ebbene si! Ne Carabinieri ne finanza ne polizia). Le ipotesi di reato sono di associazione per delinquere, abuso di ufficio, corruzione e traffico di rifiuti (più o meno sempre le solite per tutti gli indagati che restano nelle maglie delle reti degli inquirenti; manca, per ora, la  truffa ai danni dello stato).

“All’illecito smaltimento dei rifiuti – secondo quanto sospettano gli inquirenti – avrebbero partecipato in concorso alcuni dirigenti di società appaltanti, tecnici di Italferr, componenti e funzionari della commissione di via del ministero dell’Ambiente, dell’autorità di vigilanza delle opere pubbliche e dirigenti dell’unità di missione del ministero delle Infrastrutture”

A queste accuse va aggiunto il tentativo di di inquinamento probatorio, motivo per cui sono scattati gli arresti. Insomma, dopo essere stata colta, secondo i giudici, con le mani nella marmellata, l’esponente politica del PD ha pure cercato di inquinare le prove: come a dire che quando uno fa dell’inquinamento la sua mission non si ferma davanti a niente!!! Questa si che è emancipazione femminile! Dopo tanti  uomini politici di ogni schieramento arrestati dai giudici, finalmente ora c’è anche una donna. Che sia questa la politica delle “pari opportunità” tanto predicata da taluni?

Qui si possono leggere gli articoli relativi:

Il Messaggero

Corriere dell’Umbria

Il Sole 24 Ore

Certo questo non è il treno a cui si era ispirato Celentano nella sua canzone.
Certo questo non è il treno che piace agli italiani e noi gli preferiamo, se non altro per l’ispirazione, la “Locomotiva” del 1972 a firma Francesco Guccini e siamo certi che questa volta la locomotiva popolare non finirà su un binario morto come vorrebbero lorsignori..

Ivan Caustof