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Se, ma, oppure, ma anche…

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

A prima vista il risultato del consiglio comunale di Alessandria di ieri sera sembrerebbe essere una resa incondizionata della maggioranza alle questioni sollevate dai No Tav, ma non è proprio così, ecco il perché.

Il Movimento 5 stelle aveva presentato in Agosto un ordine del giorno che chiedeva la moratoria sui lavori del terzo valico per evitare che sul territorio comunale transitino camion contenenti sostanze pericolose (amianto). Dopo aver evitato di discutere questa mozione per mesi, il partito democratico l’ha inserita nell’ordine del giorno accompagnandola però con un’altra mozione, firmata PD-lista civica rossa, completamente diversa nei contenuti. Se la mozione del M5s proponeva uno stop ai lavori senza se e senza ma, data l’inutilità dell’opera, il costo e la sua pericolosità, quella del centro-sinistra richiedeva un approfondimento dei sondaggi e il rilancio dello scalo ferroviario alessandrino. Ovvero, in parole povere, si faccia purché ce ne venga in tasca qualcosa. Vista l’inevitabile bocciatura del primo ordine del giorno, (perché la salute dei cittadini non è evidentemente una priorità di questa giunta, non quanto i soldi del terzo valico, almeno) i consiglieri del M5s presentano una serie di emendamenti, sette in totale, all’ordine del giorno del PD. Questi chiedevano di tener conto della volontà dei cittadini, di contrastare il meccanismo perverso della legge obiettivo per cui i pareri dei comuni non sono vincolanti alla realizzazione dell’opera, e di introdurre un meccanismo di controllo sui lavori del terzo valico simile al “progetto Sciamano”, ovvero lo strumento che consente di tracciare la catena di subappalti relativi ai lavori e individuare anomalie prevenendo le infiltrazioni mafiose.

Tutti gli emendamenti, compreso l’ultimo, su cui forse solo “cumpare Peppe” Caridi potrebbe avere da ridire, sono stati bocciati.

Per equilibrare questa vergogna il sindaco presenta un ulteriore emendamento a suo nome, in cui spiega la sua posizione. Nel documento, in allegato all’articolo, si trova tutto e il contrario di tutto. Preoccupazioni per i cittadini, ma nessuna presa di posizione contraria all’opera in sé, nonostante si parli chiaramente, per la prima volta da parte di un membro del PD, di “devastazioni ambientali”. Rita Rossa dichiara la sua contrarietà all’opera “alle condizioni attuali”. Cosa vuol dire? Che è contraria al terzo valico perché “al momento” porta solo svantaggi al comune di Alessandria, in termini di passaggio di camion, amianto e cave sul territorio comunale. Ma se arrivassero generosi contributi al Comune bisognoso, o fosse previsto il recupero dell’area ferroviaria, la salute dei cittadini passerebbe in secondo piano e si darebbe l’assenso all’opera, con il suo corredo di devastazioni.

Ovviamente non è intelligente parlare in tono preoccupato di “devastazioni” salvo poi porre le condizioni per effettuarle. Il buonsenso suggerisce che se un’opera è inutile, economicamente disastrosa, devastante per l’ambiente, non si deve fare punto e basta. Ma per un politico nella terra di Marcellino la coerenza è un’inutile orpello. Tutto ha un prezzo, vita e futuro compresi.

ALLEGATI:

La mozione del Movimento 5 stelle

L’ordine del giorno del PD

L’emendamento del sindaco Rita Rossa