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Terzo valico, alla Camera un emendamento di Lovelli (PD): “Necessari un tavolo istituzionale e un osservatorio tecnico”

Nella foto - Laboratorio Sociale Alessandria

Così dichiara il deputato PD Mario Lovelli

“Bisogna costituire urgentemente sotto l’egida del Governo un Tavolo istituzionale di coordinamento e un Osservatorio tecnico per il Terzo Valico ferroviario dei Giovi, in analogia a quanto fatto per la Torino-Lione”: questa è la proposta formulata dall’On. Mario LOVELLI, deputato PD in IX Commissione Trasporti,  con un emendamento al decreto legge per la crescita.
“Il Governo deve rapidamente prendere in esame la situazione che si è determinata sul territorio interessato dai cantieri di questa grande infrastruttura e che vede crescere la preoccupazione dei cittadini e degli amministratori locali per l’avvio degli espropri e per l’impatto ambientale dei lavori. In particolare il possibile rischio derivante dalla presenza di amianto e dall’interferenza con importanti fonti di approvvigionamento idrico in Val Lemme e in Valle Scrivia deve trovare risposte adeguate e tranquillizzanti. Bisogna, inoltre, mettere  a disposizione di tutti la conoscenza delle soluzioni progettuali individuate in base alla prescrizioni del CIPE del 2006 sul progetto definitivo.
La costituzione di un Osservatorio che veda la presenza di Regioni ed Enti locali liguri e piemontesi insieme ai Ministeri coinvolti, RFI e il General Contractor con il rappresenta la garanzia più avanzata per il territorio coinvolto nell’opera”.
Caro Mario Lovelli,
ci conosciamo da tempo, da quando nel vecchio PCI militavamo insieme, io come umile fantaccino e tu come dirigente, poi sindaco e ora deputato. Poi io sono andato per altre strade e ci siamo persi di vista; ma ti riconosco capacità e intelligenza e ti ho sempre stimato. Ora, però mi pare tu stia andando per la tangente.
Parliamoci chiaro:
– Il Terzo Valico non è opera da verificare, migliorare, attenuare, correggere. E’ da eliminare totalmente  per i motivi che da vent’anni sosteniamo e sui quali non ti voglio ancora tediare.
– Tu sai benissimo che l’Osservatorio tecnico ambientale è solo una foglia di fico per nascondere le vergogne che si annidano in queste Grandi Opere protette dalla “Legge obiettivo”. E ciò è verificabile sia nei piccoli impianti impattanti sui territori di piccoli paesi, sia per cose megagalattiche come la TAV in Val di Susa. Gli osservatori, i tavoli istituzionali vengono proposti e accolti sempre da chi vuole una determinata opera, poiché sa che fanno immagine, creano l’illusione di scelte collettive e democratiche, mentre invece hanno la funzione della vasellina per fregarci con l’ombrello di Altan o, quando va bene, rimangono solo sulla carta.
– Tu chiedi indagini ulteriori, le chiede Filippi, le chiede il sindacato, le chiedono i Comuni e intanto questi signori del Cociv, capitanati da Lupi, stanno procedendo con gli espropri e mai e poi mai hanno discusso con le popolazioni su un’opera che stravolgerà le loro vite.
Reazione vostra? Il nulla!
– E poi va detto con obiettività che il livello medio di preparazione su queste tematiche da parte dei Comuni coinvolti, ad eccezione di Arquata, è assai basso.
Un paio di esempi per tutti.
Ma che gliene frega alla Giunta di Tortona di vivibilità e di ambiente quando accetta di ospitare nelle cave del territorio le rocce amiantifere degli scavi; quando dice di voler predisporre un nuovo Piano Regolatore ampliando a dismisura le aree da urbanizzare; quando vende e lascia desertificare, per ospitarvi alcuni condomini, l’area in cui le scolaresche per decine di anni si recavano per la festa degli alberi e su cui venne in passato avviato un timido tentativo di Parco neonati.
Ma che gliene frega a Serravalle ove qualsiasi spazio viene cementificato, dove fioriscono centri commerciali a iosa, dove si spianano colline, dove il sindaco appena sente parlare di nuovi cantieri va in brodo di giuggiole.
– Ti ripeto, caro Mario, parliamoci chiaro.
Tu sai che quest’opera è nata 22 anni fa nell’ambito di una operazione affaristica che costituiva il culmine di Tangentopoli. Sai come il Cociv sia entrato nell’affare, sai quante balle ci hanno raccontato (55.000 passeggeri, 4 milioni di teus, San Bovo, Rotterdam, tutto pagato dai privati, ecc. ecc.). Ma perché insistere ? Allora nella sinistra sono stati fatti degli errori. Qualcuno ha accettato di entrare nel giro in cambio di un tre per cento delle opere affidate senza appalto alle cooperative rosse, ha fatto finta di non sapere di favori concessi a sindacati e a personaggi politici, nascondendosi dietro un’altra foglia di fico quale il mito del progresso, dello sviluppo, della crescita, della supervelocità, di miliardi di persone e di tonnellate di merci che si spostavano da un luogo all’altro della Terra.
Siete persone di parola e quindi non ve la sentite di non mantenere gli impegni assunti un tempo con il potere economico? Allora fatevi da parte e lasciate spazio a chi, anche per ragioni anagrafiche, questi impegni non li ha presi.
– Quale alternativa? Non si fa e basta, ricuperando i sette miliardi di cui parlava ieri Grilli come manovra aggiuntiva, una ulteriore tassa che ci impoverirà ulteriormente e minerà sempre più il valore dei salari e delle pensioni e soprattutto sgretolerà sempre più strutture che il mondo sino a venti anni fa ci invidiava, quali la sanità, la scuola, le poste, le ferrovie.
Oppure si utilizzano i soldi stanziati per interventi di ammodernamento sui cinque valichi esistenti, per i raddoppi necessari, per ricuperare aree logistiche in cui non si osservi passare i treni, ma si intervenga sulle merci, per un sistema ferroviario dignitoso e utile per il 95% di chi lo utilizza, ossia i pendolari.
Non burlarci come Burlando. Questa mattina il governatore ligure ha affermato che la Torino-Lione è inutile, perché non ci sono merci, e che basterebbe raddoppiare un’altra linea esistente. Sacrosante parole! Ma poi aggiunge: il Terzo Valico invece va fatto, è fondamentale per il futuro di Genova, del porto, dell’Europa (si è dimenticato di Sirio e di Andromeda!).
Oh bella, ma è la stessa cosa! I container da Genova non superano i 50.000 all’anno (dati del porto), noi, più generosi, diciamo i 100.000. Ma sarebbe facile averne anche una acquisizione epidermica, caro Mario: prova a metterti comodo per un giorno accanto alla linea presso la tua Novi e conta i merci che passano, fai le opportune moltiplicazioni e ottieni al massimo il nostro risultato. Tu sai bene che i progetti del 1992 e del 1996 indicavano per il 2010 ben 4 milioni di container su treno!?!?. Basterebbe intervenire sui cinque valichi già esistenti e ci sarebbe una disponibilità per le merci pari a cento volte l’utilizzo attuale.
Mario carissimo, da persona realista quale sei, se ami il territorio in cui sei cresciuto, se vuoi dare una mano alle popolazioni che hai amministrato, se rifiuti intrallazzi e un mondo di maneggioni, se vuoi, come dicevano i nostri vecchi, un mondo migliore  di’ un secco NO a questo sfacelo etico e ambientale che muoverà tanta ghiaia e amianto (lasciandoceli vicino a casa) e tanti miliardi che finiranno nelle solite tasche.
Fraternamente tuo antonello brunetti
Castelnuovo Scrivia 13 luglio 2012